Milan e Inter hanno archiviato anche l'ultimo turno di Serie A TIM prima della Supercoppa italiana 2022/23. Gli impegni rispettivi contro Lecce e Verona hanno certificato problemi ancora più o meno evidenti per rossoneri e nerazzurri, sui quali i due allenatori proveranno ad intervenire nel giro di questi pochi giorni che mancano all'appuntamento di Riyad.
Sarà un derby, il secondo stagionale dopo quello del 3 settembre (vinto dal Milan per 3-2), dal sapore particolare e non solo perché si disputerà a chilometri di distanza dal Meazza. In palio c'è un trofeo che potrebbe dare un sapore diverso ad un'annata che, viste le premesse, rischia di lasciare a bocca asciutta due squadre che non possono accontentarsi di un piazzamento Champions.
Lo stato di forma del Milan
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Guardando i risultati dell'ultima settimana, il Milan è quella che arriva peggio al derby d'Arabia. I rossoneri si sono fatti rimontare dalla Roma nel penultimo turno di campionato, sono stati eliminati dal Torino in Coppa Italia e contro il Lecce hanno strappato appena un punto che li ha allontanati ulteriormente dal Napoli. Insomma, sarebbe stato difficile fare peggio.
Manca brillantezza soprattutto in quelli che solitamente sono i trascinatori del gruppo rossonero. Theo Hernandez e Giroud sembrano pagare la stanchezza accumulata al Mondiale di Qatar: un problema non da poco, pensando alle alternative che - soprattutto in avanti - latitano. Pioli dovrà aggrapparsi ancora di più a Rafael Leao, sperando di aver portato con sé a Riyad quello del secondo tempo di Lecce e non la brutta copia vista col Torino in Coppa Italia.
Tra le buone notizie per i rossoneri c'è sicuramente il recupero di Kjaer in difesa, oltre a quello possibile di Rebic. Il danese rappresenta una pedina di grande importanza per due fattori ed è probabile titolare nella sfida di stasera insieme a Tomori. La sua leadership aiuterà senz'altro un gruppo che ha bisogno di spalle larghe a cui aggrapparsi nei momenti di maggiore appannamento.
Portare a casa un trofeo che manca in bacheca dal 2016 potrebbe rappresentare quell'iniezione di fiducia che consentirebbe di voltare pagina rispetto ad un inizio di 2023 al di sotto delle attese, per provare a rimettere il Napoli nel mirino e andare più avanti possibile in Champions League.
L'uomo in più
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Pioli farà di tutto per alzare i giri nel motore di Leao. Ha già messo più volte in difficoltà la difesa dell'Inter e dovrà farlo ancora una volta, vestendo i panni del trascinatore per un Milan che ha bisogno di tornare a sorridere come il suo fantasista portoghese. Un trofeo in più in tasca migliorerebbe sicuramente il clima anche verso i prossimi decisivi incontri per il rinnovo di contratto.
Lo stato di forma dell'Inter
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Almeno dal punto di vista dei risultati, i nerazzurri hanno ottenuto sicuramente qualcosa in più del Milan. La vittoria di misura col Verona ha permesso a Inzaghi e ai suoi di nascondere sotto al tappetto dei tre punti l'incapacità di chiudere le gare dopo essere andati in vantaggio: col Monza, complice il fischio precipitoso di Sacchi, l'aveva pagata a caro prezzo. Con il Verona è andata diversamente, nonostante qualche recriminazione anche sulla direzione di Fabbri.
Anche l'Inter, in ogni caso, arriva all'appuntamento con una discreta dose di incognite a rendere indecifrabile il match con i cugini. Dall'infermeria si attendono novità importanti su Romelu Lukaku, che fa parte della spedizione ma non sarà quello tirato a lucido della prima versione nerazzurra e potrebbe finire in panchina.
Inzaghi sorride per aver recuperato quantomeno Barella e Calhanoglu: entrambi in campo già col Verona, seppur con minutaggio diverso. Troppo importante riavere almeno parte delle sue certezze in mediana, considerando che Brozovic partirà per Riyad, ma al massimo andrà in panchina. Resta da sciogliere il nodo Dumfries, da titolare a desaparecido: anche lui paga le fatiche del Mondiale e una condizione fisica troppo lontana finora dai migliori livelli.
I nerazzurri puntano comunque a difendere un trofeo già conquistato lo scorso anno, battendo l'altra storica rivale. L'Inter è l'unica squadra italiana ancora potenzialmente in corsa su tutti e quattro i fronti: portare a casa la prima coppa stagionale darebbe una spinta importante e una spallata ai cugini con possibili ripercussioni anche in campionato.
L'uomo in più
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A far paura, non solo al Milan, avrebbe dovuto pensarci il numero 90 nerazzurro. Ma Lukaku, almeno per ora, è la brutta copia di se stesso. Nel momento del bisogno, il belga e il resto dello spogliatoio possono aggrapparsi alle corna del Toro. Lautaro Martinez è tornato galvanizzato dal Mondiale di Qatar vinto con l'Argentina, seppur non da protagonista assoluto.
L'atteggiamento del numero 10 nerazzurro è sempre impeccabile, dovrà esserlo anche il rendimento sotto porta per il definitivo salto di qualità. La continuità di rendimento passa anche dal derby di Supercoppa con il Milan.