Una città, sei lettere e quei sogni… d’oro. Parigi, per Sara Errani e Jasmine Paolini, non è un luogo come gli altri. Il trionfo olimpico è storia ed è come se ci fosse un filo conduttore nella carriera delle due tenniste, che poco più di un anno fa, durante una cena in occasione del Roland Garros, si sono poste l’obiettivo: qualificarsi ai Giochi. Errani ci credeva e ha lanciato la sfida alla connazionale: giochiamo insieme con continuità e arriveremo alle Olimpiadi.
Con il trionfo contro Mirra Andreeva e Diana Shnaider, le due azzurre hanno esagerato. La coppia Errani-Paolini è nata prima del Roland Garros 2023: le due giocavano insieme già da tempo, i più attenti si ricorderanno anche la sconfitta agli ottavi alle Olimpiadi di Tokyo contro la coppia ucraina composta da Lyudmyla e Nadiia Kichenok. Jasmine e Sara avevano giocato insieme per la prima volta in Fed Cup (ora Billie Jean King Cup) nel 2019, perdendo da Anastasia Potapova e Vlada Koval. Dopo quella sfida e le successive Olimpiadi, piano piano hanno iniziato a fare coppia nei tornei Wta, anche se sporadicamente: nel 2022 finale a Melbourne 1, nel 2023 semifinale a Firenze. Due tornei separati nel tempo che però hanno evidentemente lasciato qualcosa a Errani, che dall’alto della sua esperienza ha intuito che la coppia potesse funzionare. Tra le due il rapporto è sempre stato forte.
E così, durante una cena l’anno scorso in occasione del Roland Garros, la proposta di Sara è stata chiara: “Giochiamo insieme con continuità e proviamo a qualificarci alle Olimpiadi”. Da Parigi a Parigi, città che per entrambe vuol dire tanto: Errani ha giocato l’unica finale Slam in singolare della carriera nel 2012 (contro Maria Sharapova), mentre quest’anno Paolini ha disputato la prima di due finali Major consecutive, seguita da quella di Wimbledon. E proprio il Roland Garros di quest’anno - in cui le due sono arrivate insieme anche alla finale di doppio contro Coco Gauff e Katerina Siniakova - ha dato la consapevolezza di poter tornare a Parigi per le Olimpiadi con sogni di medaglia.
Il successo mancato al Roland Garros è arrivato dopo la vittoria a Roma: la stagione sulla terra battuta ha definitivamente consacrato la coppia, che già nelle settimane precedenti aveva dato segnali positivi vincendo a Monastir (ottobre 2023) e Linz, con gli ottavi agli Australian Open e la semifinale a Miami. Chissà se in queste ore di estasi, Errani e Paolini avranno ripensato a quella cena di poco più di un anno fa. L’incastro tra le due sembra perfetto: Jasmine è tra le migliori giocatrici al mondo e Sara è una doppista doc, senza dimenticare il suo passato da numero 5 del mondo. Errani è la guida perfetta: “Jasmine mi fa 800mila domande al giorno, apprende come una spugna e mi chiede qualsiasi cosa", disse qualche tempo fa.
Anche grazie a Sara (oltre al coach Renzo Furlan), Paolini è migliorata a vista d’occhio nel gioco di volo. Giocare insieme con continuità ha aiutato le due a essere sempre più fluide nelle dinamiche di coppia in campo: dal punto di vista tattico non sbagliano nulla, sembrano ragionare con una sola testa anche se le personalità sono agli antipodi. Un esempio: le lacrime di Errani e il sorriso di Paolini dopo la finale conquistata. Vivono ognuna a loro modo: forse, è anche per questo che si sono trovate. E Parigi, ancora una volta, è la città dei sogni. D’oro.
Fonte: gazzetta.it