Le Finals torinesi di Carlos Alcaraz non sono iniziati nel migliorare dei modi, e potrebbero finire molto presto. Sicuramente prima di quanto preventivato e auspicato dallo spagnolo e dai tifosi, che già immaginavano una finale tra lui e Jannik Sinner. Cosa ancora possibile, ma la sconfitta con Casper Ruud complica le cose. Anche il punteggio, due set a zero, non fa bene alla classifica del numero tre del mondo. Alcaraz per qualificarsi deve vincere le prossime due partite, quelle con il tedesco Alexander Zverev, numero due del mondo, e contro il russo Andrey Rublev. E potrebbe anche non bastare, per via delle strane situazioni che si vengono poi a creare con la classifica avulsa, che potrebbero ancora premiare lo spagnolo anche col primo posto. In caso di arrivo a tre con lo stesso punteggio e numero di partite giocate, infatti, i criteri di qualificazione sono: miglior percentuale di set vinti, miglior percentuale di game vinti, posizione in classifica il lunedì dopo l'ultimo torneo stagionale nel calendario.
Alcaraz per rimettersi in pari e puntare al primo posto dovrebbe vincere le prossime due partite due set a 0 e sperare anche in risultati a suo favore, con delle combinazioni che non lo mettano troppo in difficoltà. Mercoledì, lo spagnolo avrà una sorta di scontro diretto col Rublev, uscito sconfitto (anche lui per due set a zero) contro Zverev: chi perde, è praticamente fuori. Lo spagnolo affronterà il tedesco venerdì, terza partita, magari con Sasha già qualificato (se il tedesco batterà in due Ruud e Alcaraz in tre Rublev, ad esempio) e quindi non troppo disposto a fare la guerra, anche se potrebbe esserci in palio magari il primo posto nel girone, evitando lo scontro probabilmente con Sinner in semifinale, discriminante non da poco. Sasha, in caso di vittoria sua nel secondo incontro e di sconfitta di Alcaraz (vittoria Rublev) sarebbe già qualificato e primo nel girone, con lo spagnolo già fuori. Il tanto atteso scontro tra Alcaraz e Jannik, dunque, è più probabile accada in semifinale, ma la strada per passare il turno nel girone Newcombe per il vincitore di Roland Garros e Wimbledon è già in salita per lo spagnolo, ma il passato alle Finals ci ha insegnato che una sconfitta nel turno iniziale non compromette nulla. Roger Federer, nel 2007, ad esempio, perse il match di esordio contro il cileno Gonzalez, per poi sbaragliare tutti e vincere il torneo.
Fonte: gazzetta.it