Il giovane re resta sul trono: Carlos Alcaraz batte Novak Djokovic 6-2 6-2 7-6 in due ore e mezza, sbriciola i suoi sogni di conquistare il 25° Slam della carriera, e diventa il più giovane vincitore di 4 slam della storia. Non solo, è appena il sesto tennista nell'Era Open a fare la doppietta Roland Garros-Wimbledon nella stessa stagione.
Quello che Lorenzo Musetti aveva descritto come il miglior Djokovic mai affrontato, oggi non ha potuto nulla contro lo spagnolo, che pure ha rischiato grosso con i tre match point che si è fatto annullare concedendo il controbreak al serbo e superandolo poi al tie break. Roger Federer, dunque, resta il giocatore con il maggior numero di titoli a Wimbledon in carriera, a quota otto. Il serbo deve rimandare il sogno di battere il primato di Margaret Court, plurivincitrice Slam a quota 24, con un nuovo assalto allo Us Open ma prima l'obiettivo sarà l'Olimpiade a Parigi, unico grande titolo che ancora gli manca. A consegnare il trofeo, Kate Middleton, la principessa del Galles che si sta curando un cancro e appena alla seconda uscita pubblica dall'annuncio della malattia. Per lei, accompagnata dalla figlia Charlotte e dalla sorella Pippa, la standing ovation del Center Court. Il primo game, con Djokovic al servizio, preannunciava una partita lottata: ci sono voluti 13 minuti e cinque palle break ad Alcaraz per strappare il servizio a Nole. Un braccio di ferro sfinente. Lo spagnolo però non trema subito dopo e sigilla subito il vantaggio lasciando solo un 15 a Djokovic. Il serbo fatica anche nel terzo game, 15-30, poi 30-30 ma non si lascia travolgere. Ogni turno di servizio, per l’ex numero 1 al mondo, è una rincorsa. E nel quinto game consegna il secondo break nelle mani di Alcaraz che vola 4-1 e poi 5-1 dopo aver salvato a sua volta una palla break. Il set si chiude 6-2 dopo 41 minuti e l'impressione è che Nole sia ben lontano da quello visto in semifinale. Doccia gelata nel secondo set per Djokovic, subito breakkato.
Lo spagnolo ci mette del suo con i classici errori di distrazione, e immediatamente dopo permette a Nole di avvicinarsi ai vantaggi con un doppio fallo. Le accelerazioni di dritto di Alcaraz lasciano fermo il serbo, che tuttavia corre in avanti senza difficoltà nelle incursioni a rete. Nel settimo gioco, con un doppio fallo sulla palla break, cede di nuovo il servizio e manda il 21enne a servire per il secondo set. Alcaraz chiude dopo essere stato 30-30. Djokovic prova ripartire aggressivo, ma è ancora Alcaraz ad avere l'occasione di mettere avanti la testa e, probabilmente uccidere il match. Il serbo resta attaccato alla partita, si procede in equilibrio, e nel sesto game del terzo set, il serbo ha la chance di rientrare. Non la sfrutta, e la situazione si ribalta: break dello spagnolo grazie a un paio di prodezze che eccitano il Center Court, 5-4 e via, a servire per il titolo. Il braccino colpisce anche i fenomeni: Djokovic annulla due match point e sul terzo Carlos spara fuori un dritto: parità. Ancora pasticci da parte di Alcaraz che concede a Nole una palla del controbreak. Ancora un dritto fuori e il serbo riapre il set. Si va al tie break, con un minibreak e un contro-minibreak, e Ferrero che dal box inizia a iperventilare. Sul 4-3 Nole, spedisce fuori un dritto: 5-3 Carlos. Stavolta sul match point non sbaglia. Wimbledon è suo. Nonostante la vittoria di Alcaraz, Jannik Sinner, fuori ai quarti di finale contro Daniil Medvedev, resta in vetta al ranking con 9570, seguito da Djokovic a 8460 e dallo spagnolo a 8130. Sinner riprenderà domani gli allenamenti in vista dell'Olimpiade, una settimana a Montecarlo prima di partire, il 23 luglio, con gli altri azzurri.
Fonte: Gazzetta.it