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Tennis

Berrettini, mirino su Parigi-Bercy dopo il divorzio dal coach

Giuseppe Di Giovanni
Berrettini, mirino su Parigi-Bercy dopo il divorzio dal coachN/A
Dopo la sconfitta di Vienna, l'azzurro ha annunciato la separazione dal tecnico Roig: nel 2024 ha vinto a Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel, ora punta al torneo francese per avere un posto tra le teste di serie in Australia

Dopo la sconfitta con il russo Khachanov all'Atp 500 di Vienna non è ancora finita la stagione di Matteo Berrettini. Il 2024, anno del rilancio di Matteo dopo una serie infinita di problemi fisici, ha portato l'azzurro a vincere tre titoli Atp su quattro finali disputate. I successi di Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel (con la finale persa a Stoccarda contro Draper) sono certo significativi per l'ex finalista di Wimbledon, che ha sofferto nelle ultime stagioni. Risultati che bastano (anche per alcuni forfait), in questo momento, per giocare il Masters 1000 di Parigi-Bercy. Sarà l'ultimo grande appuntamento per il romano, che cercherà di raggiungere l'obiettivo che si era fissato a inizio stagione: giocare l'Australian Open da testa di serie. Berrettini nel 2025 potrebbe ripresentare la sua forte candidatura per tornare quantomeno nella top 20, se dovesse essere in salute per tutto l'anno. Magari aiutato da un nuovo coach oltre ad Alessandro Bega: il romano infatti ha appena annunciato tramite i suoi profili social di avere interrotto la collaborazione con il coach che aveva iniziato a lavorare con lui dal dicembre 2023. “Volevo comunicarvi che io e Francisco Roig abbiamo deciso di interrompere il nostro rapporto professionale. Non posso che ringraziarlo per tutto il lavoro svolto quest’anno, l’impegno e i risultati ottenuti. Un’esperienza professionale che mi ha fatto crescere moltissimo, sia in campo che fuori. Gli auguro il meglio per il futuro, e gli faccio un grosso in bocca al lupo. Grazie“. Al momento non si sa chi sarà il suo nuovo allenatore. Ma il futuro è ancora tutto da scrivere. 

Questo 2024, nonostante il ritiro da Tokyo per i problemi addominali, la sconfitta di Stoccolma e quella ai quarti di Vienna, è stato un anno positivo, soprattutto per l'incertezza che Matteo ha sempre avuto sulle proprie condizioni fisiche. Berrettini ha dimostrato, ancora una volta, che sull'erba rimane uno dei migliori giocatori del mondo. Sconfitto da Sinner al secondo turno di Wimbledon in una delle partite più belle della stagione, The Hammer ha lasciato intendere che migliorando la condizione può tornare competitivo ai Championships, anche per arrivare in fondo. Berrettini ha fatto discretamente bene pure sulla terra, portandosi a casa tre tornei e lasciandosi il rimpianto di non essersi misurato ad altissimi livelli (fuori a Madrid, Roma e Parigi) sempre per problemi fisici (e anche per i postumi di una tonsillite). La top 20 è tutto fuorché un'utopia, per un giocatore che è stato il numero 6 del mondo e che - ancora oggi - ha uno dei migliori dritti del circuito.  Berrettini, che sul cemento non ha mai vinto un titolo Atp e che vanta solo la finale di Napoli 2022 (persa contro Musetti), deve fare proprio sul duro il salto di qualità. Finire qui la stagione e ripresentarsi carico in vista degli Australian Open (primo grande appuntamento del 2025) può rappresentare la strada giusta per riprendere il grande cammino che si è interrotto bruscamente nella seconda parte del 2022 e in tutto il 2023. Matteo sa come si fa a Melbourne: nel 2022 raggiunse la semifinale (poi battuto da Nadal), dopo aver eliminato Carlitos Alcaraz. Fu il primo italiano in grado di arrivare in semifinale agli Australian Open. Poi è arrivato Sinner e si è preso il mondo. Ma a 28 anni Matteo ha tutto il tempo per scrivere un secondo tempo di carriera che può essere ancora più bello del primo.

Foonte: Gazzetta.it