La notte diventa azzurra, con Simone Bolelli e Andrea Vavassori in finale per il secondo anno consecutivo nel torneo di doppio all'Australian Open. La coppia italiana, testa di serie numero 3, ha battuto in semifinale Goransson/Verbeek in tre set (2-6 6-3 6-4 in un’ora e 52 minuti), con una grande rimonta che dopo il primo set non sembrava possibile. Sì, perché a partire fortissima è stata la coppia formata dallo svedese e dall’olandese, micidiali soprattutto in risposta, con un’impressionante sequela di rovesci vincenti che inizialmente hanno spiazzato Bolelli e Vavassori, incapaci di trovare una contromisura a quel bombardamento. Il 6-2 del primo set è la conseguenza di tutto questo, un parziale dove francamente non c’è stata storia. Dopotutto, sia Goransson sia Verbeek avevano già dimostrato nel corso del torneo di essere in formissima, visto che ai quarti di finale avevano compiuto l’impresa di battere le teste di serie numero uno, Arevalo e Pavic.
Tutto però cambia nel secondo set, e anche alla svelta. Andrea Vavassori sale in cattedra, Bolelli torna implacabile col dritto e inventa un paio di risposte di rovescio micidiali, e complice l’inevitabile calo degli avversari, brekkano subito sull’1-0 per mantenere il vantaggio fino alla fine del parziale senza concedere nessuna occasione per il contro-break. Si va al terzo, Goransson e Verbeek ormai sono in perenne difficoltà col servizio (con due falli di piede incredibili, di cui uno piuttosto pesante), e sull’1-1 Bolelli e Vavassori strappano la battuta agli avversari. Non è ancora finita, c’è una palla break contro gli azzurri sul 4-3 ma viene salvata, e poi sul 5-4 con Bolelli al servizio la coppia testa di serie numero 3 chiude il match. Per Simone è la terza finale a Melbourne dopo la vittoria con Fognini nel 2015, ora proverà a fare il bis. L’altra semifinale per decidere gli avversari degli italiani comunque proporrà una coppia difficile da affrontare: sia Krawietz/Puetz (teste di serie numero 4) sia Heliovaara/Patten (teste di serie numero 6) sono specialisti veri, soprattutto in questa superfice.
Fonte: gazzetta.it