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Tennis

Caso doping, Sinner è prosciolto: la Wada non fa ricorso

Federica Cocchi
Caso doping, Sinner è prosciolto: la Wada non fa ricorsoN/A
L'Agenzia internazionale antidoping aveva tempo fino alla mezzanotte per presentare il ricorso al Cas. Accertata l'accidentalità della positività al Clostebol

“Mi metto un periodo triste dietro le spalle”. Queste erano state le parole di Jannik Sinner dopo la notizia dell’assoluzione per il caso Clostebol. Ora il numero 1 al mondo, fresco vincitore del secondo Slam negli Usa, ha un motivo in più per tornare a sorridere. La Wada, infatti, non ha fatto ricorso al Tas contro la sentenza della Itia, la International Tennis Integrity Union, che si era rivolta a un tribunale indipendente per decidere della sua positività. I termini per impugnare la sentenza sarebbero scaduti ieri, a distanza di 21 giorni dalla sentenza del 19 agosto e fino a questa mattina al team del giocatore non sono arrivate comunicazioni e il Corriere della Sera riferisce che il Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport non ha ricevuto il ricorso. Jannik sta rientrando da New York insieme ad Alex Vittur, suo agente e amico di famiglia, ed è probabile che appena potrà affiderà ai social una dichiarazione in merito. Jannik, durante il torneo di Indian Wells, era risultato positivo allo steroide, presente in quantità inferiori a un miliardesimo di grammo nelle sue urine.

Immediatamente era scattata la sospensione della Itia al quale il giocatore grazie a un pull di avvocati specializzati, aveva fatto ricorso con esito positivo. Riuscito a dimostrare che si era trattato di un errore umano, uno spray contente la sostanza proibita incautamente dato dal preparatore Umberto Ferrara al fisioterapista Naldi per curare una ferita a un mignolo, la Itia aveva dichiarato innocente il numero 1 al mondo permettendogli di continuare a giocare. E vincere. Durante i difficili mesi dell’indagine, Sinner è comunque riuscito a vincere i tornei di Miami e Cincinnati, per poi conquistare lo Us Open subito dopo l’assoluzione. Trattandosi comunque di membri del suo team, del quale il giocatore era responsabile, a Sinner erano stati tolti punti e guadagni del Masters 1000 californiano, dove si era fermato in semifinale contro Carlos Alcaraz.

Fonte: Gazzetta.it