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Tennis

Djokovic numero 1 da 14 anni: si chiude un dominio mai visto. Inizia una nuova era del tennis?

Giuseppe Di Giovanni
Djokovic numero 1 da 14 anni: si chiude un dominio mai visto. Inizia una nuova era del tennis?N/A
Nole si prese lo scettro del tennis nel 2011. Ultimamente solo Medvedev e Alcaraz erano riusciti spodestarlo, ma il serbo era sempre tornato in vetta per un totale di 428 settimane in 10 periodi diversi

Nell’estate del 2011, quella in cui Novak Djokovic diventò il 25° numero 1 della storia del ranking Atp, Jannik Sinner non aveva neanche 10 anni e non avrebbe mai pensato che 13 anni dopo avrebbe strappato lo scettro di miglior giocatore del mondo al più forte della storia del gioco. Nole, che per 428 settimane e per 10 periodi diversi è stato il numero 1 del mondo, forse potrebbe non tornare mai più in cima al ranking. 

Il 4 luglio del 2011, dopo 7 anni di alternanza fra Roger Federer e Rafael Nadal, Novak Djokovic diventa per la prima volta il numero 1 del mondo. Ci riesce nel corso di una stagione mostruosa, forse la migliore di un singolo atleta nella storia del tennis. Una serie di 41 vittorie consecutive, molte di queste surclassando Nadal, lo proiettano nella stratosfera. Lì nasce il soprannome di Robot Nole: perderà per la prima volta nel 2011 al Roland Garros, nella semifinale contro Roger Federer. Ma in quella stagione Djoker lascia le briciole agli avversari (70 vittorie e 6 sconfitte) ed è lì che nascono i Big Three. 

Tra gli infiniti record del leggendario campione serbo, c’è anche quello di aver concluso per 8 volte la stagione in cima al ranking. È accaduto 4 volte su 5 tra il 2011 e il 2015 e in altre 4 occasioni fra il 2018 e il 2023. Molti pensavano che sarebbe successo anche quest’anno: Nole ha tempo per recuperare, ma l’inizio di stagione disastroso e la valanga di punti che dovrà difendere fra Wimbledon e Us Open, lasciano pensare che il serbo farebbe già un affare a qualificarsi per le Finals.  Per rendere l’idea di cosa è stato Djokovic nel ranking Atp, basta citare chi è secondo per longevità in testa alla classifica. Quel Roger Federer che con 310 settimane è distante di più di 2 anni rispetto al serbo. E Roger, che tra il 2004 e il 2008 stabilì il record di 237 settimane di fila come numero 1, da quando Nole è diventato Robot, raramente ha visto la cima del ranking. Negli ultimi anni erano riusciti a spodestarlo sia Medvedev (giugno 2022) che Alcaraz (a più riprese all’inizio della scorsa stagione). Ma Novak si è sempre ripreso il trono: stavolta, però, per tornare numero 1 serve un’altra grande impresa. E questo Djokovic sembra totalmente svuotato.  Se la semifinale degli Australian Open in cui Sinner lo aveva quasi umiliato era sembrata comunque accettabile visto il momento di forma dell’avversario, le cadute a Indian Wells contro Nardi, al Foro Italico con Tabilo e a Ginevra con Machac, hanno fatto pensare a tutti che per la prima volta in 14 anni la sconfitta per Djokovic non è più un’eccezione. Il forfait di Parigi, dopo due vittorie tanto disperate quanto iconiche contro Musetti e Cerundolo che hanno scritto nuove pagine della sua storia leggendaria, può rappresentare il definitivo canto del cigno. Ma Sinner sa che dovrà essere degno del più grande numero 1 di sempre per poter essere paragonato a un campione così iconico.

Fonte: Gazzetta.it