Non ci si lasci ingannare dal punteggio: raggiungere il terzo turno degli Us Open (per la diciottesima volta in carriera) per Novak Djokovic non è stata una passeggiata. Sì, certo, merito del connazionale Laslo Djere, che ha venduto cara la pelle prima di ritirarsi per un problema all’anca, ma il 6-4 6-4 2-0 con quale il numero due del mondo ha vinto ha dimostrato che Nole non solo è in fase di pieno rodaggio (normale, non gioca dalle Olimpiadi di Parigi), ma che è lontano dalla forma migliore. Colpa anche del ginocchio, probabilmente, quello operato a Parigi dopo l’infortunio al Roland Garros, che non gli permette di essere subito al meglio (già prima degli Us Open, durante gli allenamenti, aveva dovuto più volte interrompere le sessioni per fastidi vari), ma il serbo non sembra farci troppo caso e di certo non abbandona certo l’idea di conquistare lo slam numero 25. Come lui stesso ha ammesso, gli è successo tante volte in carriera, di ritrovare la condizione col passare dei turni, in uno slam. Per due ore contro Djere è stata battaglia vera, come era successo lo scorso anno, quando l’ex numero uno del mondo ha davvero rischiato di essere eliminato. Com’è finita, poi? Con la vittoria dello Slam. “Non ho servito bene nelle prime due partite, sto ancora cercando di trovare il ritmo al servizio – ha detto il fuoriclasse serbo -. Se non hai una buona percentuale di prime, devi lavorare per ottenere punti. Soprattutto contro un giocatore come Djere, che è davvero bravo da fondocampo su entrambi i lati, di diritto e di rovescio, molto solido. Gli piace attaccare, ma è anche a suo agio in difesa. L'anno scorso abbiamo lottato per cinque set, quindi sapevo, entrando in partita, che se non avessi servito bene avrei dovuto lottato molto. Tutto sommato, devo essere contento della vittoria e felice di essere riuscito nei momenti importanti a giocare meglio di lui. Le partite diventeranno sempre più dure da qui in poi. Lo so, ma sto bene – conclude Nole -. Troverò la mia strada, come ho fatto tante volte nella mia carriera”. Al terzo turno per Djokovic adesso c’è uno dei giocatori del momento, Alexei Popyrin, fresco vincitore del Masters 1000 di Montreal e in continua crescita e che già a Melbourne aveva dato qualche grattacapo a Nole: “E' davvero un bravo giocatore – ha detto il serbo -. È migliorato molto. Ha vinto il suo primo Master in Canada. Abbiamo sempre saputo che ha un grande servizio e un gran dritto, ma penso che il suo rovescio e i suoi movimenti siano migliorati molto, difende meglio e non commette più gli errori che faceva in passato e vuole vincere. So cosa mi aspetta, ma lo studierò al meglio”.
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Djokovic soffre e rischia, poi Djere si ritira: Nole avanza al terzo turno
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