Alla fine delle scorse Finals, Carlos Alcaraz rispose così a una domanda sulla semifinale persa a Torino contro Djokovic: "Ho capito che sul cemento indoor devo lavorare molto, non sono al livello di Nole. Non sono abituato ad allenarmi e giocare al coperto, devo imparare molto da questa sconfitta". Il veloce indoor è diventata la vera bestia nera dello spagnolo che per prepararsi nel migliore dei modi alle Finals in programma a Torino ha scelto di fare all-in: si spiega così la decisione di far impiantare nel proprio centro di allenamento a Villena, di comune accordo con l'allenatore Juan Carlos Ferrero, la stessa superficie dell'Inalpi Arena piemontese. Carlos conosce i propri limiti sul cemento indoor, dove finora ha collezionato 23 vittorie e 10 sconfitte. E stavolta non può fallire, considerando che l'appuntamento al coperto è doppio: prima le Finals, poi la Coppa Davis che segnerà anche l'ultimo ballo di Rafa Nadal.
Impegni troppo delicati per non essere preparati col massimo della cura. E allora ecco l'idea: al centro di Villena, in un'installazione al coperto, è stato preparato un campo di marca GreenSet, la stessa che si occupa dei campi indoor della Coppa Davis. Il campo sarebbe stato testato già ad ottobre da Carlos che ha dato feedback positivi intuendo di poter in questo modo colmare il gap sulla superficie rispetto a Sinner. Alcaraz sul veloce indoor ha sempre faticato. Nella semifinale dello scorso anno contro Djokovic, a fine gara, dichiarò anche: "Penso di aver sbagliato almeno 15 volte il primo colpo dopo il servizio". Una chiara ammissione di difficoltà sulla superficie che lo ha caratterizzato anche in questo 2024: a Bercy la sua corsa è finita prestissimo, al secondo turno contro il padrone di casa Humbert. Ecco perchè c'era da fare all-in.
Fonte: Gazzetta.it