Error code: %{errorCode}

Tennis

La cena, il discorso alla squadra, il tifo: Sinner sempre più leader dell'Italia di Davis

Federica Cocchi
La cena, il discorso alla squadra, il tifo: Sinner sempre più leader dell'Italia di DavisN/A
Così Jannik a Bologna ha dato la carica al gruppo azzurro

Un lungo viaggio in macchina, dall’Alto Adige innevato a Bologna, per abbracciare i compagni di squadra e caricarli nell’ultima giornata della fase a Gironi di Coppa Davis. È vero, la qualificazione è già in tasca grazie alla vittoria del Brasile sul Belgio, ma arrivare primi nel Gruppo A, cogliendo la terza vittoria su altrettante sfide, sarebbe importante in vista della Finale a 8 dove affronteremmo una delle squadre qualificate come seconde. Jannik Sinner è arrivato ieri nel tardo pomeriggio e ha raggiunto i compagni nella sede del ritiro, in un hotel cinque stelle del centro cittadino. Questa Italia, che festeggia grazie al Brasile la possibilità di difendere il titolo a Malaga, nella finale a otto in programma dal 19 al 24 novembre, è come una famiglia. Lo hanno ripetuto unanimemente tutti i giocatori nell’arco della settimana e quindi, come una famiglia, si sono riuniti per il momento più importante prima di questa ultima e impegnativa fase della stagione. Sinner, per tutta la settimana, ha tenuto a far sentire la sua presenza, tra messaggi e telefonate a tutta la squadra. Portavoce il capitano Volandri, ovviamente, il numero 1 al mondo si è complimentato per le belle battaglie di questi giorni.

Jannik non hanno voluto attenzioni su di sé: qui è un componente della squadra come gli altri, per questo non ha portato il trofeo dello Us Open e non ha rilasciato dichiarazioni. Un atteggiamento da leader, venuto con l’obiettivo di dare una spinta ai compagni per l’ultimo appuntamento contro l’Olanda. Che la qualificazione sia già certa poco importa, nella sua mentalità si va in campo sempre per vincere, soprattutto se il primo posto del girone è ancora in palio. Ieri sera Jannik ha cenato con la squadra, come da programma: clima sereno e disteso tra i compagni nella sala privata dove la Nazionale è solita mangiare e riunirsi, confrontandosi e facendo il punto sulle sfide passate e futuro. Il numero 1 al mondo ha fatto un piccolo discorso “motivazionale” e poi ha ascoltato le parole di Filippo Volandri che ha comunicato ai giocatori la formazione. Questa mattina Sinner dovrebbe riposare mentre il resto della squadra sarà impegnata nella rifinitura prima di scendere in campo alle 15 contro gli olandesi. Un pranzo leggero e poi tutti a Casalecchio, con Sinner in versione Berrettini 2023. Magari meno scatenato, ma presente e pronto a dare qualche dritta, e incitare i compagni che dovranno portare a casa il primo posto. Jannik avrebbe voluto dare il suo apporto alla squadra anche dal campo ma le ultime settimane impegnative, tra la gestione del caso Clostebol e la cavalcata di New York, lo hanno letteralmente prosciugato di energie fisiche e mentali: “Giocare in Davis non avrebbe avuto senso – diceva a New York -, perché non sarei stato nelle condizioni giuste”.

Una decisione presa di comune accordo tra giocatore, i suoi allenatori e Filippo Volandri. La panchina dell’Italia è lunga, e con il rientro di Matteo Berrettini, oltre alla presenza di Cobolli e Arnaldi e di un doppio forte come quello di Bolelli e Vavassori, la situazione poteva essere gestita con una certa tranquillità. Meglio preservare il numero 1 al mondo per la fase finale della stagione e averlo in forma Davis a novembre. La promessa fatta a Berrettini nell’abbraccio di Malaga, dopo aver segnato l’ultimo punto contro De Minaur, quello del trionfo, è ancora valida: “Voglio vincerla di nuovo, e questa volta insieme a te”. E il primo pezzo di strada è fatto. Dopo l’arrivo in hotel, Sinner ha atteso l’arrivo del resto dei compagni, ancora impegnati nel secondo allenamento a porte chiuse della giornata. In mattinata era toccato ad Arnaldi e Cobolli lavorare sotto la direzione di Filippo Volandri e dei rispettivi allenatori, mentre la sessione pomeridiana ha visto impegnati Matteo Berrettini con lo sparring Samuel Ruggeri e i doppisti. Fuori dal cinque stelle bolognese c’era qualche ragazzino che sperava in un contatto ravvicinato col numero 1 al mondo, ma senza successo. Questo viaggio di Jannik a Bologna è all’insegna della più totale privacy e dell’aderenza alle regole del gruppo. Nessun contatto con la stampa, nessuna intervista. Solo un momento di solidarietà insieme a tutta la squadra per incontrare le gemelle Caterina e Francesca Santin, fondatrici dell’associazione La bottega dei talenti con cui promuovono l’inclusione anche attraverso lo sport. C’è stato anche il tempo di posare con il trofeo della Supercoppa di basket che darà il cambio al tennis alla Unipol Arena, il 21 e 22 settembre. 

Fonte: Gazzetta.it