E ora Sinner può crederci davvero. Il suo principale rivale, Carlos Alcaraz, cede inaspettatamente in due set nei quarti dell’Atp di Miami contro Grigor Dimitrov e il nostro Jannik, in attesa di giocare la semifinale del torneo contro Daniil Medvedev, ha davanti una occasione gigantesca. Non solo l’azzurro si è evitato la possibilità di ritrovare in finale il più pericoloso tra gli avversari, lo spagnolo ieri stranamente impreciso e altalenante, ma la caduta di Carlos gli dà la possibilità di ritentare l’assalto al numero 2 ora occupato dall’amico-nemico: se dovesse vincere questo torneo, per Sinner, ora 3 al mondo, arriverebbe il matematico sorpasso fallito a Indian Wells. Dovrà comunque portare fino alla fine il compito qui in Florida – e davanti ha comunque un macigno come il russo -, ma deve comunque ringraziare il talento puro di Grigor in una delle migliori versioni degli ultimi anni. Il bulgaro per larghi tratti ha letteralmente preso a pugni il rivale di 12 anni più giovane, mentre tra il pubblico lo osservava proprio Mike Tyson. Al contrario, dal lato di Carlos si è visto un calo fisico e nervoso: è tornato nel match solo nella seconda metà del secondo set, quando forse era troppo tardi. In un primo set in cui il bulgaro numero 12 gioca sin da subito all’altezza di un top, rischiando ogni volta in cui ne ha la possibilità e non arretrando mai di fronte alla potenza dello spagnolo, a essere decisivo è già il break iniziale strappato nel secondo gioco. Carlos ci mette del suo, fatica a carburare e denota un po’ troppa fretta nell’esecuzione, ma forse è soltanto sorpreso dall’aggressività di Grigor che mostra davvero il suo tennis in purezza, tra deliziose stop volley e rovesci a una mano di rara bellezza. Davanti 5-2, Dimitrov strappa poi di nuovo il servizio a Carlos e vince il parziale in maniera netta, sorprendente ma decisamente meritata. Nel secondo set Alcaraz inizia a parlare con concitazione con il suo angolo: “Non posso giocare così di m…”, dice all’allenatore Juan Carlos Ferrero, l’uomo che lo rimette sempre in pista nei momenti di difficoltà. L’ultima, ad esempio, per la rimonta nella semifinale di Indian Wells contro Sinner. Ma la pressione sulle spalle del murciano inizia a farsi forte e la voglia di accorciare lo scambio alle volte lo porta a esagerare e a regalare troppo, come nel quarto game: un doppio fallo e una palla corta sbagliata dal murciano e poi un dritto in risposta da fantascienza del bulgaro portano al nuovo break. Sul 4-1 Grigor avrebbe anche la possibilità di aumentare il distacco, ma a un passo dal cielo spreca una palla break sul servizio dello spagnolo e a quel punto tutto sembra cambiare. Nel gioco successivo Alcaraz torna fenomeno e si ribella alla sconfitta, piazzando i vincenti che prima non stavano mai in campo: controbreak servito e partita ripresa per i capelli fino al 4-4. Riacciuffato il vantaggio, Dimitrov però ha subito due match point sul servizio di Carlos: al primo colpo il bulgaro fa centro, e firma l’impresa del torneo.
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Miami, un super Dimitrov manda a casa Alcaraz. Sinner numero due se vince il torneo
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