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Tennis

Murray non molla: "Voglio giocare il mio ultimo Wimbledon". A ore la verità sulle sue condizioni

Davide Chinellato
Murray non molla: "Voglio giocare il mio ultimo Wimbledon". A ore la verità sulle sue condizioniN/A

Quando pensa che questo potrebbe essere l’ultimo Wimbledon, la voce già roca si rompe e lui a malapena trattiene le lacrime. "Voglio l’opportunità di giocare qui ancora una volta, magari sul Centrale. E risentire quel brivido" racconta Andy Murray. Non ha ancora deciso se a Wimbledon riuscirà a giocare, per quello dovrà aspettare gli ultimi allenamenti, gli ultimi test. Dipendesse solo dalla sua testa, però, il 37enne due volte campione sull’erba londinese sarebbe in campo martedì nel primo turno contro il ceco Tomas Machac. E anche oltre. 

"Sono stati 10 giorni difficili dal Queen’s, ovviamente con l’operazione alla schiena che è stata importante - racconta, la voce roca e lo sguardo nel vuoto per non perdere la concentrazione -. Ho fatto tutto quello che potevo per essere pronto per l’inizio del torneo, ma ancora non so se sarà abbastanza. Mi sono allenato negli ultimi giorni, lo farò anche domani, ma non ho ancora le sensazioni al 100% nella mia gamba e in generale, anche se sta migliorando giorno dopo giorno. Domani giocherò un altro set, farò degli esami fisici per capire meglio in che condizioni sono, poi domani sera prenderò una decisione". Quella di Murray è una corsa contro il tempo per giocare Wimbledon, non solo in singolare ma anche nel doppio col fratello Jamie (primo turno contro gli australiani Hijikata e Peeres). L’operazione alla schiena è stata necessaria per l’asportazione di una ciste che gli comprimeva il nervo della gamba destra: il baronetto ha ancora dei punti di sutura alla schiena, ma il vero problema è come risponde la gamba.

"È come quando ti addormenti su un braccio e quando ti svegli ce l’hai tutto informicolato e hai bisogno di tempo per ritrovarne la mobilità - ha raccontato -. Con la gamba è più o meno simile, anche se l’effetto dura di più. Ed è impossibile sapere quanto tempo ci vorrà per ritrovare la piena mobilità. Io spero che con ogni giorno che passa aumentino le possibilità che io giochi, ma allo stesso tempo voglio anche poterlo fare ad un livello accettabile, non come al Queen’s dove non era competitivo". 

Murray sa bene che la sua carriera è al tramonto, che questo è l’ultimo Wimbledon da giocatore e anche per questo vuole fare di tutto per esserci. "L’anno scorso non pensavo che sarebbe stato l’ultimo, ero convinto che sarei rimasto nel tour: quest’anno invece non è quello il piano - ha spiegato -. Non sono sicuro di cosa voglio come addio, di quello che mi aspetto. So che voglio l’opportunità di giocare qui un’ultima volta, in un posto che è stato molto buono con me nel corso degli anni. Tutti hanno la loro idea di come chiudere la loro carriera, la mia probabilmente include Wimbledon e le Olimpiadi, ma ancora esattamente non lo so. Di sicuro voglio giocare qui, voglio fare il possibile perché succeda: magari dopo non penserò che sia stata una buona idea, ma adesso è quello che voglio fare, perché la mia carriera sta finendo e io voglio giocare a Wimbledon un’ultima volta". Wimbledon, dove ha vinto nel 2013 e nel 2016, lo aspetta per un ultimo saluto. Gamba destra permettendo, ovviamente.

Fonte: gazzetta.it