Se dovessimo trovare una parola sola per descrivere Andy Murray (che ormai da tempo ha aggiunto anche l'etichetta Sir al suo nome) è la resilienza. E nonostante il dolore per i continui problemi all’anca e la rottura del legamento peroneo astragalico rimediata a Miami a marzo, Andy - come annunciato dal comitato olimpico britannico - giocherà per la quinta volta le Olimpiadi a Parigi 2024.
Si tratta dell’unico tennista in grado di vincere per due volte il torneo olimpico, avendo difeso l’oro conquistato a Londra 2012 nell’edizione di Rio 2016, in quello che fu il miglior anno della sua carriera. In una Olimpiade che potrebbe essere la “last dance” di Rafa Nadal e che dovrebbe vedere il rientro di Novak Djokovic, che vuole competere per l’unico grande titolo non conquistato in carriera, ci sarà spazio anche per l’altro componente dei Big Four. Roger Federer ha appena dichiarato che non vuole pensare al ritiro dei suoi più grandi rivali e che vorrebbe vederli sempre in campo. Murray, 37 anni, giocatore da 46 titoli in carriera, non gioca una finale nel circuito Atp dal febbraio 2023 e non vince un titolo dall’ottobre 2019 (ad Anversa contro Wawrinka). Ma sarà a Parigi a combattere contro il dolore e a giocare sempre una palla in più.
D’altronde Andy ha già dimostrato che il tennis è la sua vita. Del giocatore da 9 finali Slam, due Wimbledon e uno US Open vinti, di quello in grado di vincere 78 partite (contro 9 sconfitte) nel 2016 è rimasto poco. C’è ancora quella capacità di lottare contro tutto, convivendo con il dolore, che è ormai diventato il compagno fisso della sua carriera. “Le Olimpiadi? Ci andrò solo se sarò sicuro di poter competere per una medaglia”, aveva detto lo scozzese qualche mese fa.
Fonte: Gazzetta.it