Rafa Nadal torna a casa. Perché ha bisogno di calore, affetto e sicurezze in questo momento cruciale e crudele della sua incredibile carriera. Oggi 16 aprile, alle 4 del pomeriggio, sfiderà il nostro Flavio Cobolli, 16 anni più giovane di lui, aprendo il suo ennesimo, e forse ultimo, Conde de Godó. Il torneo che è stato la coperta di Linus del tennista maiorchino. Perché l’elegante Real Club de Tenis de Barcelona, incastonato tra le case signorili del quartiere di Pedralbes, sull’altro lato della Diagonal rispetto al Camp Nou, è stata la sua seconda, magnifica, accogliente, casa dopo quella di nascita, a Manacor. Il giovane Rafa si allenava al RCTB, e nel 2002 l’imberbe 15enne delle Baleari fu invitato a giocare le qualificazioni del Conde de Godó. Perse con Stefano Galvani. L’anno dopo a Nadal fu offerta una wild card per il tabellone principale. Nella primavera del 2003 arrivò al Godó dopo aver perso con Filippo Volandri la finale del challenger di Cagliari e vinto quello di Barletta contro Albert Portas. Poi Rafa andò a Montecarlo per il suo primo Masters 1000, e perse col futuro finalista Guillermo Coria. Quindi ecco il debutto in casa. Attesissimo, perché il ragazzino prometteva tanto. In quel torneo di 21 anni fa Nadal era stato scelto per effettuare il sorteggio del tabellone, esattamente come sabato scorso. Rafa era 109 del ranking e suo zio Toni lo proteggeva: “Rafa ha iniziato a vincere, ma non vincerà sempre...”. Beh, quasi. In quel suo primo torneo a Barcellona superò Juancho Marín e perse con Alex Corretja dopo 131 minuti di gioco “Non avevo mai affrontato un 16enne capace di giocare a questo livello” disse il vincitore. La successiva sconfitta nel Godó Nadal la soffrirà contro Nicolás Almagro nei quarti del... 2014! Quello di Barcellona è diventato Il Suo torneo. L’ha vinto 12 volte tanto che gli organizzatori gli hanno consegnato il trofeo originale, non una replica, oggi esposto nel magnifico museo della Rafa Nadal Academy a Manacor. E poi gli hanno intitolato il campo centrale. Ecco, oggi pomeriggio Nadal giocherà sul Nadal, a 103 giorni di distanza dalla sua ultima partita, i quarti di Brisbane. Rafa era partito per l’Australia pieno di speranze, è tornato rovesciato dai dolori addominali. È andato a casa, a Manacor, e ha iniziato la preparazione per provare a tornare di nuovo in pista. Rafa non molla ma siamo vicini al canto del cigno, e per gettare la spugna o provare ad allungare ancora un po’ la sua incredibile carriera Rafa ha scelto il campo di casa. Sulla familiare ed elegante terra del Real Club de Tenis il 37enne Rafa cercherà le sensazioni perdute, magari aggrappandosi ai ricordi di quel 2003 gettandosi indietro nella sua memory lane lastricata di vittorie per andare a prendere per mano quel ragazzino mancino capellone indomabile che 21 anni fa si presentò nelle nuove vesti di futuro grande tennista ai soci del club che oggi giocano sul campo Rafa Nadal e allora lo vedevano allenarsi tutti i giorni con fanatica e posseduta dedizione. Il sudore ha sempre accompagnato la carriera di Rafa, a Barcellona rischia di mischiarsi alle lacrime.
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Nadal, 103 giorni dopo il ritorno: oggi contro Cobolli in un campo dedicato a lui
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