Novak è rimasto colpito dall'esultanza di Sainz: cantare "Smooth Operator" in radio. Il pezzo di Sade, pubblicato nel 1984, ha un titolo traducibile come "astuto" o "volpone". Proprio l'ottima lettura tattica è un punto di forza di Carlos, che ha così adottato dal 2019 questa canzone per celebrare le sue imprese. Djokovic, però, ha espresso un dubbio, riguardante un episodio avvenuto a Singapore, quando il muretto Ferrari avvertì via radio di problemi legati al copyright: "Ti hanno impedito di cantarla ancora?". Divertito, Sainz ha puntualizzato: "No, si trattava di uno scherzo dei miei tecnici. In realtà posso ripetere 'Smooth Operator' quando voglio".
Djokovic e Sainz stanno vivendo fasi diverse delle loro carriere. Nel 2024 il tennista serbo non ha ancora conquistato un titolo, fatto per lui inusuale, pur consolandosi col record di numero 1 al mondo più anziano di sempre nel ranking Atp. Al contrario, lo spagnolo non è mai stato così incisivo in F1. Basta pensare che in avvio di stagione è l'unico pilota finito sempre a podio quando ha gareggiato. Un momento magico che Nole gli ha augurato di portare avanti, magari migliorando ancora: "Vinci tutto, amico!". E se arrivato da un fuoriclasse come Djokovic, è un messaggio ancora più speciale.
Quando, nel 2015, Carlos Sainz esordiva in F1, Novak Djokovic vinceva per la seconda e, finora, ultima volta il Master 1000 di Montecarlo. Nove anni dopo, proprio nel centro tennistico del Principato di Monaco, il pilota Ferrari e il fuoriclasse serbo hanno avuto modo di incontrarsi. Nel video postato dal torneo monegasco, i due si sono scambiati confidenze, talvolta anche scherzose, a partire dalle qualità dello stesso Sainz a tennis: "Ho un pessimo rovescio e il mio gioco al volo è un disastro". E Djokovic divertito: "È nel sangue degli spagnoli fare molto affidamento sul dritto". Un riferimento ai rivali Rafa Nadal e Carlos Alcaraz.
Fonte: gazzetta.it