E sono 20. Venti partite vinte dall'inizio della stagione e una sola sconfitta. Jannik Sinner ha battuto 6-4 6-2 Tomas Machac, 23enne numero 60 al mondo centrando la semifinale del Masters 1000 di Miami. La corsa continua, in attesa di sapere se il rivale in semifinale sarà Daniil Medvedev che nella notte italiana affronterà Nicolas Jarry. Il solito Sinner a due velocità che abbiamo imparato a conoscere in questi giorni: primo set da risveglio muscolare e secondo a tutta. L'altoatesino, infatti ha perso il servizio per il 3° match di fila, cosa che non accadeva da fine ottobre tra i tornei di Vienna e Bercy.
Jannik sembra voler partire subito a razzo, illude strappando la battuta in apertura a Machac ma subito dopo, errore di gioventù, riconsegna il maltolto. Sinner non riesce a consolidare: il ceco gioca un'ottima risposta sul 30-40, poi guadagna una palla break grazie a un terribile doppio fallo di Sinner che subito dopo piazza il rovescio in rete. Nel 5° game il numero 1 italiano prova ad avvicinarsi, segna addirittura un punto col rovescio a una mano che scatena urletti sulle tribune, però Machac si salva ai vantaggi. È tenace il 23enne che ha battuto Matteo Arnaldi agli ottavi in due set, e Jannik deve essere molto solido al servizio per contenerne l'aggressività. Lo fa alla perfezione nel 6° game chiuso con una prima a uscire. Sinner prova a scattare nel game successivo, ha una palla break ma non la sfrutta, il ceco gliene offre un'altra e questa volta va a segno. Jannik deve consolidare senza rischiare un altro recupero ma da 30-0 si fa riacciuffare sul 30-30. Ceco gli offre la palla del 5-3 ma Jannik la pianta in rete, poi riesce finalmente a chiudere. Il set finisce in 52 minuti con Sinner che accelera e tiene a zero per il 6-4. Machac è aggressivo, sempre in spinta, ma Sinner nel 3° gioco scatta avanti col break dopo aver avuto due occasioni anche nel game di apertura. Jannik si è acceso, adesso ha fretta di chiudere e infatti consolida il vantaggio a zero e subito dopo raddoppia il vantaggio allungando 4-1. Per poi chiudere 6-2.
Fonte: Gazzetta.it