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Tennis

Sinner all'attacco: "Mai trattato diversamente dagli altri giocatori"

Luigi Ansaloni
Sinner all'attacco: "Mai trattato diversamente dagli altri giocatori"N/A

“Non sono stato trattato diversamente da qualsiasi altro giocatore”. Una posizione netta, chiara e ribadita più volte, quella di Jannik Sinner a proposito della sua positività accidentale e del fatto di aver potuto continuare a giocare. Il numero uno del mondo ha parlato alla Espn e, con la lucidità già mostrata nella conferenza stampa del media day dell’Us Open, ha spiegato per filo e per segno il perché lui non ha ricevuto alcun trattamento privilegiato: "Il motivo per cui ho potuto continuare a giocare è perché sapevamo esattamente da dove proveniva la sostanza incriminata e com'era entrata nel mio organismo – ha detto Sinner -. Abbiamo capito subito quale fosse il problema e per questo lo abbiamo detto immediatamente alle autorità, spiegando tutto per filo e per segno. Non ho avuto un trattamento diverso dagli altri, il processo è stato molto lungo e non è stato un periodo semplice. Capisco che la posizione in cui sono io mi ha permesso di poter avere i migliori avvocati, un ottimo team legale, ma questo non significa che sono stato trattato diversamente dagli altri". L’azzurro ha poi parlato di quanto difficile siano stati per lui questi mesi e di come ora si sia tolto un peso dalle spalle: "È stato un momento pieno di dubbi e di incertezze, ma adesso è tutto finito, mi sento meglio, più leggero. Posso dire che non auguro a nessun giocatore di passare quello che ho passato io e spero che la gente capisca il perché ho potuto continuare a giocare. Adesso guardiamo avanti". 

Il numero uno del mondo ha poi parlato anche dei tanti guai fisici avuti nell’ultimo periodo e di quanto la situazione per la positività al doping abbia impattato su tutto questo: "Mi sono ammalato spesso, ci sono notti che non dormivo pensando al procedimento in corso, non avevo energie e tutto questo si è visto, ad esempio a Wimbledon – dice Sinner –. Ci sono stati dei problemi fisici, forse anche dovuti alla situazione che avevo dentro, mi sentivo diverso in campo e non ero felice, non ero me stesso. Spero di riuscire a voltare pagina, ci vorrà ancora un po' di tempo, e spero di tornare ad essere felice. Ogni torneo che ho giocato avevo ed ho ancora, anche per questo Us Open, delle basse aspettative. Fisicamente, per quello che è successo, per i malanni e per altro, non sono dove vorrei e ancora non mi sento me stesso. Continuare a giocare non è stato facile, ma nella mia testa sapevo di essere innocente e questo ha aiutato. Gli errori possono capitare, purtroppo questo è stato molto grande, ma sono felice di come è andata a finire". 

È tornato anche a parlare il coach di Sinner, Darren Cahill, che si è detto fiducioso per questo Us Open e ha spiegato come tutti insieme siano a lavoro per formare un team all’altezza, dopo il licenziamento del fisioterapista Giacomo Naldi e del preparatore atletico Umberto Ferrara: “La separazione da loro è stata traumatica – ha ammesso Cahill -. Jannik ha deciso di prendersi un po’ di spazio da ciò che gli è successo negli ultimi mesi, quindi Naldi e Ferrara non fanno più parte del team. Qui abbiamo un osteopata che fa parte del team da molto tempo, Andrea Cipolla, anche se non fa molte settimane in viaggio per il circuito, quindi lui è qui e nel frattempo ci stiamo guardando attorno per un nuovo preparatore atletico. Come Jannik ha detto è molto difficile per noi, perché Naldi e Ferrara hanno fatto un lavoro incredibile e rappresentano una gran parte della ragione per cui Sinner ha raggiunto questi risultati. Come sta Jannik? Avevo basse aspettative per Cincinnati, conoscendo la situazione, e poi sapete come è andata – ha detto l’allenatore australiano -. Ora lo vedo con più entusiasmo e con più energie. Penso possa fare bene agli Us Open, vedremo".

Fonte: gazzetta.it