Un primo set preoccupante con la testa lontana dalla modalità partita, poi un dominio netto e senza discussioni. L’anomala ultima settimana di Jannik Sinner – in cui si è parlato di lui per le vicende legate al Clostebol e non per i suoi risultati – si è fatta sentire nel primo set all’esordio degli Us Open, ma dopo un avvio complicato il numero 1 del mondo ha ritrovato la strada. Buona la prima: 2-6 6-2 6-1 6-2 a Mackenzie McDonald, battuto quattro volte in altrettante sfide. Se un inizio complicato era tutto sommato prevedibile, è da ammirare la capacità di Sinner di risalire, dominando la partita una volta chiuso il primo parziale. Un ottimo segnale: d'ora in avanti Jannik potrà avere la testa solo sul campo e gli ultimi tre set fanno ben sperare, al netto del crollo evidente di McDonald. Al secondo turno, l’azzurro sfiderà un altro americano, il 20enne Alex Michelsen: i due si ritrovano pochi giorni dopo la sfida a Cincinnati, vinta da Sinner in due set (6-4 7-5). Pantaloni verdi, felpa viola, una timida mano in tasca e sguardo apatico: Jannik si presenta in campo così, dopo le tante chiacchiere negli scorsi giorni. E il primo set è, semplicemente, uno shock. Sinner non è lui, sembra avere la testa da un’altra parte.
Sbaglia tanto (14 errori non forzati), arriva spesso tardi sulla palla, è confuso e spento. Jannik subisce un 6-2 netto, figlio di tre break concessi (uno solo in favore dell’altoatesino) e ben 19 punti su 33 persi nei suoi turni di battuta. E l’avvio di secondo parziale è altrettanto preoccupante: immediato break di McDonald, nel primo game, con due doppi falli di Jannik. Le sirene d’allarme si accendono e danno la sveglia a Sinner, che ottiene l’immediato controbreak in un game da 20 punti (con entrambi molto fallosi) e da lì entra definitivamente in partita. Il secondo set è suo: 6-2, con altri due break e un rendimento decisamente più convincete al servizio (80% di punti con la prima). Anche tatticamente, Jannik cambia qualcosa: più varietà e decisione nei colpi, a togliere ritmo a un McDonald che cala nelle fasi in cui Sinner cresce.
La partita cambia inevitabilmente. Jannik si scioglie. E talvolta accenna anche qualche sorriso. Come se, con il proseguire della partita, i pensieri fossero finalmente solo sul match, mentre nelle prime fasi c’erano tracce dell’ultima settimana. Il numero 1 del mondo torna a mostrare sprazzi del suo tennis, prendendo le misure su un McDonald sempre più aggressivo per provare a mettere pressione, ma senza grossi risultati. Sinner strappa la battuta a zero nel terzo game del terzo set e si replica nel quinto game, con un paio di colpi da campione: 6-1. Partita ormai chiaramente indirizzata: il quarto set si apre con il terzo e il quarto break consecutivi per Jannik, entrambi a zero. McDonald è ormai rassegnato: i piedi non vanno più e le soluzioni sono finite. Sinner passeggia verso la conclusione del match: 6-2. Il numero 1 del mondo è al secondo turno e adesso, chissà, la testa è davvero libera. Ora sotto con Michelsen.
Fonte: gazzetta.it