Un Jannik Sinner non ancora al 100% riesce a vincere una partita tutt’altro che facile contro Alex Michelsen, classe 2004, numero 57 del mondo e nuova speranza del tennis americano. Il numero uno del mondo se l’è cavata in due set (6-4 7-5) ma è stato un incontro che l’azzurro è stato bravo a non complicare più di tanto, perché il rischio c’era, con otto palle break salvate su otto soprattutto grazie al servizio e alla solita grinta sui punti complicati e delicati. Per il resto, non è stato il solito Sinner. I movimenti non sono quelli soliti, così come la precisione e la potenza dei colpi.
Attualmente si può dire che manca quella fluidità, con tante piccole cose da sistemare per una forma da trovare, tra problemi post tonsillite (con tanto di forfait olimpico), fastidi all’anca destra e condizioni mentale non al top. Se a tutto questo aggiungiamo che si è giocato in Ohio con più di 30 gradi, e si sa che Sinner non ami proprio giocare col caldo, è comprensibile il perché di una prestazione lontana dal livello incredibile che il vincitore degll'Australian Open ha raggiunto in questo 2024. Dall’altra parte, comunque, c’era comunque un ottimo giocatore come Michelsen, uno che già con Cobolli a Washington, qualche giorno fa, aveva dimostrato ottime cose. L’americano non ha saputo sfruttare le non poche occasioni concesse da Sinner, e in questo devo (naturalmente, vista l'età) ancora crescere. Alla fine al numero uno del mondo sono bastati due break nei momenti giusti del match.
Uno subito, al primo game, con il vantaggio tenuto da Sinner fino alla fine del set, l’altro sul 5-5 del secondo, in un momento particolarmente delicato, con Jannik che nei turni precedenti aveva salvato a sua volta delle delicatissime palle break. L’importante comunque per Sinner era vincere e scrollarsi di dosso la brutta sconfitta contro Rublev a Montreal. Cincinnati dovrà servire per arrivare al meglio allo Us Open (dove sarà sicuro testa di serie numero uno) e magari per recuperare i punti persi in Canada. Al prossimo turno l’italiano affronterà uno tra l’argentino Baez e l’australiano Thompson.
Fonte: gazzetta.it