Il 2024 di Jannik Sinner è già indimenticabile, ma da qui alla fine della potrebbe diventare addirittura storico. La stagione del numero uno del mondo, infatti, potrebbe entrare, a livello numerico, tra le dieci migliori di ogni epoca. L’azzurro in questo momento ha un bilancio di 65 vittorie e 6 sconfitte (esibizione in Arabia Saudita esclusa), con una percentuale di vittorie del 91,54%. Un numero già straordinario, ma non è ancora finita. Se Sinner infatti riuscisse a vincere Finals di Torino senza perdere un incontro (sono cinque partite), oltre a raggiungere quota otto tornei conquistati in un anno, salirebbe a 70 vittorie in stagione, a fronte di sole 6 sconfitte. In quel caso, la percentuale salirebbe al 92,1%, a un soffio dall'ultimo posto in top 10, occupato attualmente da Ivan Lendl, stagione 1982, con il 92,17%. Jannik però potrebbe anche fare meglio. Come? Vincendo anche le 3 partite delle Finals di Coppa Davis a Malaga, impresa già compiuta nel 2023. In quel caso, magari con la seconda insalatiera conquistata in carriera, Sinner andrebbe 73-6 nel 2024, ovvero il 92,4%, che sarebbe la nona prestazione all time, di un nulla dietro il Federer 2004 (74-6, 92,5%), anno in cui anche lo svizzero diventò n.1 del mondo per la prima volta, rimanendoci 237 settimane di fila, record tutt’ora imbattuto.
Prima di loro c’è il mitico 1984 di John McEnroe che rimane, a oggi, l’annata con la percentuale più alta di vittorie, il 96,47%, frutto di 82 successi e soltanto 3 sconfitte. Dopo troviamo Jimmy Connors, che nel 1974 centrò 93 vittorie in 97 incontri. La migliore stagione di Federer a livello percentuale rimane il 2005, con 81 vittorie e 4 sconfitte (95,29%), ma in molti reputano l’anno d’oro del fuoriclasse elvetico il 2006, quando arrivò a vincere 92 partite perdendo però 5 volte (percentuale del 94,85%). A seguire il 1979 firmato Bjorn Borg, 84 vittorie e 6 sconfitte (93,33%) e il 2015 di Novak Djokovic (82-6 per una percentuale del 93,18%).
Fonte: Gazzetta.it