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Tennis

Sinner: "Nel 2024 ho vinto con la testa. Che rabbia saltare i Giochi. Voglio giocare altri 15 anni"

Luca Taidelli
Sinner: "Nel 2024 ho vinto con la testa. Che rabbia saltare i Giochi. Voglio giocare altri 15 anni"N/A
Jannik a Sky Sport per celebrare la chiusura d'anno da numero 1 al mondo: "Era il mio grande obiettivo, ma ora devo lavorare ancora di più perché tutti mi inseguono. Ecco come mi sono sbloccato dopo il caso doping..."

In una lunga intervista concessa a Sky Sport e in onda domani, venerdì, il numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner ha festeggiato un anno di primato raccontando un periodo davvero incredibile, anche per il caso Clostebol. "Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto tante partite con la forza mentale. Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello US Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: `No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene´. Prima di giocare a New York era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Era un periodo molto complicato perché non sapevo come dovevo comportarmi io, di persona, non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team. Solo che dopo un po' di settimane mi sono svegliato un mattino e ho detto: `Ma alla fine io non ho fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, e quindi per me era già passata, poi quello che esce dal giudice, quello che può uscire o non può uscire alla fine io non lo posso più controllare, no?´". Sinner poi parla di se stesso e dell'etica del lavoro: "Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po` meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se domani voglio andare a casa posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato: diventare il numero uno. È proprio ora che uno deve continuare a lavorare e migliorare, perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché oggi dicevo tra me e me: Quest`anno è passato veramente veloce. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile, ma non possiamo nemmeno buttare via il tempo perché è un bel bilanciamento di miglioramento, lavorare, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e ti possono aiutare". Chiusura sull'Olimpiade mancata per una tonsillite  e sulle priorità: "Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c'è la Coppa Davis. Futuro? Sarà difficile fare meglio di quest'anno, ma vediamo cosa succede". Proprio a Parigi, da lunedì prossimo, Jannik tornerà in campo nel 1000 di Bercy.

Fonte: Gazzetta.it