Jannik Sinner arriva con la felpa verde di ordinanza. Il viso non é allegro, ma nemmeno rassegnato. Cerca di spiegare cosa é successo, il motivo per cui non lo vedremo in campo al Foro Italico: "Prima del torneo stavo meglio, a Madrid in alcuni giorni avevo fastidio, altri no. Era una situazione strana, sentivo che qualcosa non andava. Dopo Khachanov - spiega - abbiamo fatto una risonanza e poi fatto altri esami a Monaco. È stata una decisione non facile, per me era un torneo importante, il più speciale di tutto l’anno. Faccio 23 anni tra poco e spero di avere almeno altri 10 anni per giocare qui". Angelo Binaghi siede accanto a lui, proprio come quando Sinner era tornato dall’Australian Open per stare vicino ai campioni nei momenti di difficoltà, non soltanto quando si vincono gli Slam: "La telefonata di Jannik è stata una coltellata, sembrava che tutto fosse rientrato. Quando ho visto la sua chiamata non ho avuto il coraggio di richiamarlo. Sarebbe dovuta essere la sua festa, ma la scelta è giusta se pur dolorosa. Il suo staff è il migliore possibile e l’obiettivo è il medio termine, la continuità. È dalle difficoltà che si deve imparare e trovare le forze per ripartire più forte di prima”. Per Parigi i tempi sono stretti, non lo nega, e soprattutto non ha fretta di tornare. "Certi infortuni si possono prevenire, altri no. A Montecarlo il corpo era un po’ stanco. Poi a me piace giocare quindi vorrei fare tutti i tornei... Impareremo anche da questo”.
Adesso qualche giorno senza racchetta e le cure: "Decideremo che cure fare, non toccherò la racchetta per un po’. Parigi lo giocherò solo se sono al 100 per cento. Se non starò al massimo mi fermerò ancora. Non voglio buttare tre anni di carriera per essermi curato male". Insomma la situazione è un po' più grave del previsto. Impossibile avere qualche spiegazione sul tipo di infortunio: "Non voglio entrare nei dettagli - ha detto -, ma pensavamo che fosse una cosa e invece si è rivelato che era un'altra un po' diversa" e quindi, se ne deduce, da curare con maggiore attenzione. Dunque per ora nessun programma. Jannik resterà a Roma ancora un paio di giorni per alcuni impegni con gli sponsor e per la premiazione agli azzurri di campioni di Davis domani sul Centrale poi si dedicherà completamente alle cure. Jannik è sembrato piuttosto sotto tono, per la prima volta si trova ad affrontare un problema che lo costringerà a stare fermo più del previsto: "Non ho fretta. Anche se fa male rinunciare a tornei importanti. Curare il corpo, però, è molto più importante di tutto il resto".
Fonte: gazzetta.it