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Tennis

Sinner, sei leggenda! Batte in due set Fritz e conquista le Atp Finals

Marco Iaria
Sinner, sei leggenda! Batte in due set Fritz e conquista le Atp FinalsN/A
Jannik domina anche Taylor in finale 6-4 6-4. Perfetto al servizio, letale con il rovescio lungolinea. Un'annata super: prima posizione mondiale, 8 tornei vinti di cui 2 Slam. Trionfa in Italia 48 anni dopo Panatta

La aspettavamo da tanto, alcuni di noi la aspettavano da sempre. L’ultima vittoria di un tennista italiano in un grande torneo in Italia risaliva a mezzo secolo fa (Adriano Panatta, Internazionali ‘76). Molti dei nuovi adepti di Jannik Sinner non erano nemmeno nati. Eccola, è arrivata. Ed è bellissima. Sinner ha battuto in finale lo statunitense Taylor Fritz con il punteggio di 6-4 6-4 e si è preso anche le Atp Finals, il torneo dei “maestri” che vede sventolare per la prima volta il tricolore, per di più nella bellissima cornice dell’Inalpi Arena di Torino, ribollente di 12mila cuori. Che poi, a pensarci bene, non è una prima volta, ma un capitolo intermedio di un romanzo già ricco di emozioni, iniziato, per i pionieri della Sinnermania, con la vittoria nella Next Gen 2019 e, per il popolo trasversale che ormai ondeggia a milioni, con la fantastica volata in coda alla stagione 2023 (finale persa alle Finals contro Djokovic, vittoria in Coppa Davis), e proseguito con la consacrazione di quest’anno: Australian Open, primo posto mondiale, Us Open, e poi 3 Masters 1000 e il trionfo qui a Torino, per un totale di 8 tornei vinti. E ora ci sono le finali di Coppa Davis a Malaga per uno storico bis.

Sinner chiude un anno fantastico nel circuito diventando il primo giocatore a vincere 70 incontri e a conquistare 8 trofei da Murray nel 2016 (78 vittorie, 9 titoli). Una recita da protagonista dipanata lungo tutta la stagione (solo 6 sconfitte) ma divenuta un monologo negli ultimi mesi, come certifica il filotto di 11 partite vinte consecutive e di 26 successi negli ultimi 27 match (unico k.o. quello contro Alcaraz in finale a Pechino). A Torino, con la spinta del pubblico di casa, è stata impressionante la dimostrazione di superiorità di fronte ai top player. Messi al tappeto, nell’ordine, il n.9 al mondo De Minaur, il n.5 Fritz, il n.4 Medvedev, il n.7 Ruud e ancora Fritz (che da domani scavalcherà Medvedev in classifica), in 6 ore e 52 minuti. “Jannik non ti lascia respirare”, aveva detto ieri Ruud dopo essere stato preso a pallate. Così è stato anche nell’atto conclusivo.

Un gran rovescio lungolinea di Sinner nel primo game mette subito paura a Fritz e delinea il canovaccio del match. Il numero 1 del mondo guida quasi sempre gli scambi, se l’americano non mette dentro la prima sono guai. E, in effetti, Fritz deve chiedere tantissimo al servizio per tenere il punteggio in equilibrio fino al 3-3. L’infinito settimo gioco (10 minuti) segna la svolta. Taylor concede le prime palle break, rimonta da 15-40, poi ai vantaggi Jannik infila un tris da “circoletto rosso”: accelerazione di rovescio lungolinea (una delle chiavi della finale), risposta di rovescio, palla corta. È 4-3 per Sinner che nel successivo turno di servizio, giusto per sottolineare la differenza, piazza quattro battute vincenti di fila. Sul 5-4 Jannik annulla l’unica palla break con l’ennesimo servizio e chiude con un ace al secondo set point. L’azzurro è semplicemente mostruoso nei turni di battuta: 10 ace, 78% di prime, 90% di punti vinti con la prima lo score del primo parziale (chiuderà con il 71% di prime, l'83% di punti vinti con la prima, 14 ace e zero doppi falli). Nel secondo set l’andamento segue i servizi senza sussulti fino al 2-2. Nel quinto gioco Sinner si procura la seconda palla break del game con un rovescio a uscire strappapplausi, Fritz sbaglia ed è l’ipoteca. Il servizio continuerà ad assistere l’azzurro fino alla fine, fino al 6-4 che trasforma il palazzetto torinese nell’ombelico del mondo.

Fonte: Gazzetta.it