E bravo Lorenzo Sonego. Mentre tutto il mondo parla del suo avversario, Joao Fonseca, 18 anni, astro nascente del tennis mondiale, con lo scalpo di Andrey Rublev in questo Australian Open, lui scende in campo e con una prestazione grandiosa lo batte. Al quinto set, in rimonta, con la testa ma non solo. Lorenzo Sonego è sembrato quello di qualche anno fa, quello che batteva Novak Djokovic e che sfiorava la top 20. Nessun dubbio su Fonseca, diventerà un fenomeno e probabilmente è già più presente che futuro, ma Sonego oggi gli ha dato una lezione di tattica, di intelligenza e di pazienza. L’azzurro si è portato a casa la partita col punteggio di 6-7 (8) 6-3 6-1 3-6 6-3 in 3 ore e 37 minuti di gioco, in un match da montagne russe. Un match che ha comunque dimostrato tutti i limiti che un talento come Fonseca ha in questo momento, e che forse in generale si tende a correre un po' troppo, specie quando si parla di un diciottenne.
Il brasiliano ha potenzialità enormi e già è un giocatore che può dare fastidio nella singola partita, ma sopportare tutto quello che gira intorno ad uno slam, alla sua età, non è facile. Il classe 2006 aveva molti spiragli nella sua armatura, provata dall’impresa contro Rublev, e Sonego è riuscito a infilarsi benissimo. Il torinese è partito concentrato, solido, soprattutto al servizio, e avrebbe meritato di vincere il primo set, giocato con l’83% di prime in campo ma incredibile perso al tie break, dopo aver sprecato due set point. Sembrava un’altra partita tranquillamente alla portata di Fonseca, ma qui Sonego è stato bravissimo a capire che il suo avversario non solo non era quello del primo turno, ma che non era nemmeno troppo in giornata. Così Lorenzo ha fatto ciò che un giocatore della sua intelligenza e della sua esperienza deve fare: sbagliare poco, spingere quando si deve, offrire più “palle sporche” possibile, variare molto. A parole è facile, coi fatti meno, ma Lorenzo ci è riuscito, eccome.
Nel secondo break sull’1-1, palla del controbreak salvata sul 3-2, solidità al servizio e 6-3 in scioltezza. Nel terzo non c’è storia, con l’azzurro dominante in lungo e in largo e il brasiliano in confusione, un 6-1 che sembrava uccidere qualsiasi speranza per il classe 2006. Invece no. Ed è qui che Fonseca ha dimostrato che davvero ha le stigmate del campione: un altro alla sua età e con tutto quello che gli è successo nelle ultime ore si sarebbe serenamente arreso. Niente da fare. Il brasiliano tira fuori un grandissimo quarto set, chiuso con un 6-3, e pronti alla battaglia del quinto. Vinta da Sonego, che dopo una palla break annullata sul 3-3 ne sfrutta una a suo favore il game successivo, chiudendo il discorso e conquistando una grande, grandissima vittoria. Fonseca ha tutto il tempo del mondo per diventare un campione, ma oggi solo applausi a Lorenzo, che al terzo turno ora aspetta l’ungherese Marozsan.
Fonte: gazzetta.it