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Tennis

US Open 2021: un grande slam di mille luci a fari spenti

US Open 2021: un grande slam di mille luci a fari spentiDAZN

Le mille luci di Flushing Meadows rifletteranno su Novak Djokovic, atteso a vincere lo US Open per diventare il primo tennista da Rod Laver, nel 1969, a completare il Grande Slam dopo aver conquistato il resto del mondo: Australian Open, Roland Garros e Wimbledon. 

Per diventare il più grande di sempre poiché, nella disputa dei sacramenti, uno US Open firmato Djokovic sarebbe il suo ventunesimo titolo slam: uno in più di Roger Federer e Rafael Nadal. 

Federer, dopo aver festeggiato senza racchetta il suo quarantesimo compleanno, non ci sarà. Roger deve operarsi nuovamente al ginocchio e non ci è dato sapere l'entità dell'intervento nè quando o se tornerà in campo. O meglio, se sarà ancora un match ATP o un Farewell Tour.

Diverso è il caso di Nadal che, fosse per lui, giocherebbe due partite al giorno ed è rientrato a Washington dopo il forfait a Wimbledon, ma Rafa ha un problema chiamato Sindrome di Müller-Weiss allo scafoide tarsale: ne soffre al piede sinistro fin da inizio carriera, però oggi - dopo quindici anni di tennis furioso, essendo pure displasia degenerativa - anche il suo fisico inumano chiede il conto.

Dei divi che insieme hanno annunciato domeniche sante di tennis uno e trino, solo Djokovic ha partecipato ai Giochi Olimpici e nessuno di loro sarà a Toronto o Cincinnati: sapevamo del corso del tempo e il vento soffia la sua armonica. 

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Zverev e Medvedev, per rovinare la festa a Djokovic

A proposito di Tokyo 2020, aver battuto Djokovic per vincere poi la medaglia d’oro olimpica ha fatto clic nel corpo e nella mente di Alexander Zverev, ultimo finalista dello US Open e molto più quotato dell’ultimo vincitore, perché Dominic Thiem è come sparito dal giorno del suo primo trionfo Slam, ovvero da un anno e da due mesi per infortunio al polso. "Devo prendere la decisione di ritirarmi dallo US Open e terminare la mia stagione 2021", ha detto Thiem nelle ore in cui Zverev vinceva anche l'ultimo 1000 a Cincinnati.

Senza Thiem a difendere lo US Open, mancheranno a Flushig Meadows 10 degli ultimi 17 titoli dal primo Federer 2004. Perché dai 5 successi consecutivi di Roger, lo Slam americano è stato poi vinto 4 volte da Nadal.

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Veniamo a Daniil Medvedev, che è numero 2 del ranking, ha già disputato una finale a NY ed è capace di splendide estati americane. E anche quest'anno ha vinto la Rogers Cup di Toronto, suo dodicesimo titolo ATP, candidansosi al primo successo Slam.

Al contrario Stefanos Tsitsipas non ha ancora trovato feeling con Flushing Meadows, tendenzialmente più forte a inizio stagione e sempre più specialista di terra in linea evolutiva. Ma Tsitsi è fresco di 23 anni e noi cronisti già passati potremmo ancora sbagliarci.

Il tennis italiano può ancora sorprendere

E gli italiani saranno molti dappertutto: fra le teste di serie, i top 100 e chi passerà dalle Qualificazioni, che si giocheranno a porte chiuse per il parere della autorità sanitarie locali, spaventate dall’incremento pandemico. 

Così Fabio Fognini ha giocato molto bene alle Olimpiadi, cui Jannik Sinner ha rinunciato esponendosi ai passanti delle critiche trasversali. Critiche che parevano onnipotenti e già cominciano a sfaldarsi a fondo campo mentre il giovane Sinner vince il 500 di Washington, proiettandosi verso uno US Open da protagonista del cast.

Manca solo Matteo Berrettini, che due anni fa sorprese il mondo fatto racchetta centrando una semifinale da sogno a Flushing Meadows. Oggi ci torna da finalista di Wimbledon, con quel “male oscuro dell’anima” già infranto (povero lui) a spron di battute. Ci torna con nettissime certezze, scoperto il suo posto esclusivo nel club dei migliori. 

Da postilla, nel tabellone femminile senza Serena Williams - sarà la prima volta senza lei, Federer e Nadal dallo US Open 1997 - ci aspettiamo grandi cose da Camila Giorgi. Perché il suo tennis roulette tira tutto e ha appena sbancato al tavolo da 1000 di Montreal, vincendo il torneo più importante della carriera. Anche a NY farà il suo gioco.

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