Cala il sipario sull’avventura azzurra a Vienna: Lorenzo Musetti, ultimo italiano rimasto nel tabellone dell’Atp 500 in terra austriaca, cade in semifinale contro Jack Draper che chiude in due set 6-2 6-4 in un’ora e 50 minuti. Match amaro per l’azzurro che dopo un primo set caratterizzato dalle incertezze al servizio non riesce ad approfittare dell’appannamento del britannico che chiude stremato. Trova il contro-break in un secondo set ricchissimo di errori da parte di entrambi, ma si scioglie sul più bello, chiudendo con nervosismo un torneo che sembrava poter promettere qualcosina in più. Ora, sfumata la suggestione Atp Finals, l’esordio a Parigi-Bercy contro Struff. Draper invece si regala l’ultimo atto a Vienna, dove incontrerà il russo Karen Khachanov, che ha battuto senza nessuna difficoltà l'australiano Alex de Minaur per 6-2 6-4. Per Lorenzo c’è da correggere un trend negativo, considerando che i tre incontri precedenti sono stati tutti vinti dal britannico (l’ultimo un anno fa, sul veloce indoor di Sofia). L’avvio però è identico alla partita con Zverev: Musetti perde subito il servizio sbattendo sul nastro col dritto. L’azzurro si mette subito al lavoro per replicare e ne avrebbe l’occasione al game successivo, giocando con grande profondità in risposta, ma la chance di break finisce in corridoio. Draper sale sul 2-0 lasciando intuire la possibilità di incartarsi al servizio. E infatti concede un’altra palla break al secondo turno di battuta, Lorenzo ci si avventa e pareggia i conti eludendo il serve and volley del britannico. Ma il game al servizio resta stregato anche per Lorenzo che lo perde andando fuori giri col rovescio: Draper non ricambia la cortesia e si porta sul 4-2. Poi, invece di speculare sul vantaggio, rimane aggressivo e trova un altro break con un passante da visionario a cancellare la discesa a rete di Musetti. Il britannico non trema poi al momento di servire per il set, chiuso 6-2 in 40 minuti: Lorenzo non trova sorrisi dalla prima di servizio, in cui raccoglie solo il 53% dei punti, contro il 78% di Jack.
Nel secondo parziale si parte senza scossoni: il primo game di entrambi al servizio scivola via. Ma sull’1-1 Draper rimette il turbo in risposta, giocando profondo e creando sistematica difficoltà nel meccanismo difensivo dell’azzurro che parte 0-40, si rivitalizza portandola ai vantaggi e poi però crolla sul rovescio vincente di Jack chirurgico in lungolinea. Break incassato, ora Lorenzo deve compiere un’impresa sul servizio avversario per evitare un remake del primo set: riesce ad incartarlo nello scambio fino ai vantaggi per un game che dura ben 16 punti e che mette finalmente in mostra le prime leggerezze di Draper. Ma non costruisce break, con il britannico che sale così sul 3-1. L’occasione capiterebbe in tripla quantità al successivo turno di battuta dell’avversario, improvvisamente costretto a giocare palle corte perché la benzina pare scarseggiare: Draper corre un’altra maratona al servizio (20 punti totali), ma le cancella tutte e tre con la prima e va sul 4-2. Lorenzo non demorde: cancella due palle break al servizio e va all’assalto per trovare la parità, mollando definitivamente gli ormeggi. La mossa sembrerebbe pagare perché Draper va sotto 15-40, ma ne esce attaccando convinto a rete. Gli sprechi del britannico proseguono ai vantaggi, complice l’ennesimo doppio fallo, e all’ottavo tentativo Musetti trova il break: 4-4, Draper chiude il terzo game di fila al servizio piegato sulle ginocchia. Ma è una gara impossibile da addomesticare per Lorenzo, che continua a incartarsi alla battuta concedendo l’ennesimo break. Draper sale così sul 5-4 e può servire per il match, ma nella pausa accusa delle difficoltà respiratorie e fa entrare il fisioterapista. Lorenzo non ne approfitta: il game decisivo è portato a casa dal britannico che con enorme sofferenza trova la finale.
Fonte: Gazzetta.it