Con l’abolizione di ogni differenza di genere fra gare e montepremi, 25 nazioni rappresentate nelle categorie Sprint ed Endurance, 60 titoli mondiali e 19 medaglie olimpiche di cui 14 ori, l’UCI Track Champions League mette in pista i migliori sprinter e specialisti di Scratch ed Eliminazione.
Così non poteva mancare per l’attesa seconda edizione la classicista Rachele Barbieri, che dello Scratch è stata iridata nel 2017 e ha vinto a Eliminazione la medaglia d’argento ai Mondiali “olimpici” di Saint Quentin en Yvelines 2022, campionessa europea in carica dell’Omnium e della Madison in coppia con Silvia Zanardi.
«Quando l’anno scorso ho vissuto indirettamente l’atmosfera della prima Champions League, ho subito sperato di potervi partecipare ed eccomi qui, a sfidare le migliori nelle mie specialità, dando spettacolo nelle gare più brevi che, più “facili” e intuitive per il pubblico, sono state scelte dagli organizzatori per un evento di così ampia risonanza mediatica. Un rischio vincente da parte loro, un orgoglio per noi che vogliamo divertire e divertirci senza l’assillo del risultato, senza la tensione delle medaglie, meno tesi, ma non per questo meno motivati, anzi, queste sono gare votate alla bellezza. In fondo, la Champions League è l’evoluzione più naturale dell’arte delle Sei Giorni».
Rachele non gareggerà con Silvia Zanardi, come a blocco agli Europei dorati di Monaco 2022, ma contro la più giovane italiana della Champions League, nata nel Duemila e già iridata Juniores su pista oltre ai 3 titoli continentali Under-23. Eppure…
«Eppure non posso considerarla una mia rivale, perché io e Silvia siamo troppo amiche e la Madison ci ha unito ancor di più, fuori e dentro la pista, dove abbiamo rinnovato il nostro feeling. Abbiamo uno splendido rapporto e quando ho saputo che avrebbe partecipato anche lei alla Champions League, mi sono sentita felice. Così gareggeremo al motto del divertirci faticando: il nostro preferito».
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Rachele Barbieri è stata fra le prime atlete multiformi del ciclismo italiano, nata in pista e cresciuta su strada, oggi in forza alla Liv Racing ex-squadra dell’immensa Marianne Vos, bronzo in linea di Monaco 2022.
«Oggi non sono in condizioni ottimali, nessuno di noi può esserlo in questo periodo di scarico dalle competizioni, ma in pista e dentro questo format mi sento fortunata: dello Scratch conservo un bellissimo ricordo del Mondiale 2017 e ce l’avrò sempre nel cuore, mentre l’argento nell’Eliminazione mi ha dato consapevolezza in un momento per me così speciale di maturità, nell’anno migliore della mia carriera su pista. È una gara di amore-odio per noi pistard, corsa fra incognite avversarie e senza margine d’errore. Quando l’Eliminazione non mi riesce, non vedo l’ora di rimettermi in pista per cogliere spunti e correggermi… E alla Champions League avrò questa preziosa possibilità in un calendario di gare così ravvicinato».
Ogni volta contro la campionessa Endurance della prima Champions League Katie Archibald e Dame Laura Kennyn sua connazionale britannica, vincitrice di 5 ori olimpici e 7 titoli mondiali.
«Quando le ho viste in start-list ho tirato un sospiro, anche se non proprio di sollievo! Scherzi a parte, loro sono delle icone della pista e gareggiare fra loro, in una cornice così scenografica, sarà un onore e una grande occasione per me di misurarmi con le migliori, di avere spunti di miglioramento. Senza dimenticare la statunitense Jennifer Valente (campionessa olimpica e mondiale dell’Omnium, ndr), che ammiro davvero molto per il suo stile su pista».
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Ci saranno i migliori, mancheranno per l’Italia Filippo Ganna ed Elia Viviani:
Elia e Pippo sono molto importanti per noi, sono i punti di riferimento del nostro percorso di crescita, ma la loro stagione è stata molto faticosa, si godono un meritato riposo e noi (oltre a Barbieri e Zanardi, l’Italia schiera in Champions League Miriam Vece, Michele Scartezzini e Matteo Donegà) promettiamo di non farli rimpiangere, sposando lo spettacolo più puro che il ciclismo su pista possa offrire. E poi, avete visto che belle divise che abbiamo?»