L'amore per uno stadio come l'An der Alten Försterei non si può spiegare, ma solo vivere attraverso il racconto che ne fanno i propri tifosi, quelli dell'Union Berlino, che quello stadio lo vivono quotidianamente e quello stadio hanno contribuito nel tempo a ristrutturarlo.
Una storia, quella dell'Alte Försterei, che parte da lontano e affonda le sue radici nel percorso del proprio quartiere e quello dei propri residenti, diventati poi i tifosi dell'Union.
La storia dello stadio dell'Union Berlino
Prima dell'Union Berlino c'era Oberschöneweide, una società calcistica che prendeva il nome dal territorio autonomo tedesco. L'accorpamento con Berlino avvenne l'1 ottobre 1920. Pochi mesi prima fu inaugurato il Sadowa-Platz, il nuovo impianto della squadra tedesca.
La capienza iniziale dell'impianto era di 10.000 posti, di cui circa 200 a sedere.
Storia e nome dell'impianto
Nei pressi dello stadio, nel famoso quartiere Kopenick, si trovava una casa destinata all'alloggio del guardaboschi, con il tempo la società cambia nome allo stadio con la dicitura attuale "Alte Försterei" che in italiano possiamo tradurre con "Stadio vicino alla vecchia casa del guardaboschi".
E nel tempo la vecchia casa del guardaboschi è diventata ufficialmente la sede dell'Union Berlino riscrivendo così una pagina importante del club.
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Struttura e caratteristiche dell'Alte Försterei
Lo stadio, nella sua forma originaria, presentava una sola tribuna centrale coperta e dotata di seggiolini, mentre il resto degli spalti era scoperto e fatto con larghi gradoni in parte neanche rivestiti di cemento.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione la tribuna centrale è stata abbattuta e ricostruita di grande dimensione offrendo nuovi servizi ai tifosi, mentre il resto degli spalti è stato rivestito in cemento e dotato di finalmente di copertura.
La struttura presenta una pianta rettangolare, con spalti affacciati direttamente sui bordi del terreno di gioco.
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La ristrutturazione del 1966
L'Union Berlino comincia a crescere come club e ad affermarsi ad alti livelli, infatti la squadra viene promossa in DDR-Oberliga (il massimo campionato della Germania Est). La popolarità della squadra aumenta, il calcio in Germania diventa più seguito, quindi è necessario un ampliamento dell'attuale stadio: nel giro di quattro anni sorge la Gegengerade (tribuna opposta alla principale).
Tra il 1970 e il 1980 la capienza dell'impianto passa a circa 22.500 posti. E la squadra continua a crescere anche grazie al supporto vero dei proprio tifosi.
Il capolavoro dei tifosi
Dopo gli interventi di ampliamento dell'impianto non ci furono più lavori di ristrutturazione così l'Alte Försterei comincia a diventare obsoleto e verso la fine degli anni '90 l'Union poteva giocare nello stadio solo grazie alla concessione di permessi temporanei.
Nel 2006, l'anno in cui la Germania ospita i Mondiali vinti poi dall'Italia, la federazione tedesca rifiuta di prorogare tali deroghe impedendo alla squadra di giocare nell'impianto qualsiasi match valido per i primi tre campionati nazionali e le coppe.
La dirigenza dell'Union Berlino era tentata di cambiare stadio, ma alla fine la decisione fu quella di ristrutturare l'Alte Försterei. Più di 2000 volontari, dal 2007 al 2009, hanno contribuito ai lavori del club e lo stadio venne quasi ricostruito del tutto dai tifosi biancorossi che si sono resi protagonisti di un'opera unica nel suo genere.
Ogni mattina, durante la ristrutturazione, si dividevano in gruppi: un carpentiere metteva assieme un paio di impiegati, un infermiere, un’insegnante. Ognuno dava il suo piccolo contributo per il nuovo Alte Försterei così come dalle testimonianze raccolte negli ultimi anni.
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Il legame tra i tifosi e l'Alte Försterei
Per anni l'Union Berlino è stata la terza squadra di Berlino. Durante gli anni della Germania Est era considerato il club dei sindacati, infatti anche i colori sociali della squadra, il bianco e il rosso, hanno poco a che fare con il passato nazista che ha macchiato la Germania nel periodo della seconda guerra mondiale.
Nel 2009 la società controllata dall'Union Stadionbetriebs AG, proprietaria dello stadio, vendette azioni sulla struttura a 4141 tra soci e sponsor del club, per un valore complessivo di 2,73 milioni di euro. L'Alte Försterei è così diventato il primo stadio di un campionato professionistico tedesco parzialmente di proprietà dei tifosi.
Oggi i soci sono circa 46.000 e la struttura societaria è una vera e propria comunità che decide sulle sorti della squadra che sta sorprendendo tutti in Bundesliga fino a qualificarsi alla Champions League 2023/24.
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La Bundesliga e la qualificazione europea
La stagione 2018-19 decreta la consacrazione ufficiale dell'Union Berlino nel calcio dei "grandi", infatti il club ottiene la sua prima storica promozione in Bundesliga e finalmente l'Alte Försterei può essere conosciuto da un pubblico più vasto, in Germania e non solo.
L'Union resta nel massimo campionato tedesco e nel 2020-21 conquista la qualificazione alla nuova UEFA Europa Conference League. I biancorossi escono dalla competizione alla fase a gironi, ma conquistano il quinto posto in Bundes (a un solo punto dal quarto posto).
Così l'An der Alten Försterei, grazie all'impegno nel tempo della propria tifoseria, ospita ora le partite di UEFA Europa League. Una storia di come un club piccolo e fatto da una comunità possa arrivare ad alti livelli e spingersi oltre le proprie ambizioni, i propri sogni.
L'Union ora continua a sognare e lo fa con la sua splendida corsa in Bundesliga che - per la gioia dei tifosi - si è conclusa con un posto nella prossima Champions League.