L'Italvolley è un'onda azzurra in piena che tutto travolge. Dopo l'epica rimonta degli uomini di Fefè De Giorgi, ieri contro gli inesauribili giapponesi, sempre nei quarti le donne di Julio Velasco schiantano 3-0 la Serbia campione del mondo e continuano la corsa a quell'oro olimpico che non abbiamo mai vinto pur avendo mietuto anche al femminile titoli iridati e continentali. Mai l'Italdonne aveva raggiunto una semifinale olimpica. Giovedì alle 20 (alle 16 c'è Brasile-Usa) dovremo meritarci la finalissima contro la Turchia di Daniele Santarelli, marito del nostro libero Monica De Gennaro.
Per continuare le similitudini con i maschi, un incrocio del cuore che pareggia quello di Andrea Giani, recordman azzurro (474 presenze) ma ora selezionatore della Francia che sfideremo domani, sempre alle 20. Sempre come la banda De Giorgi lunedì, anche le azzurre (con Antropova dalla panchina) partono male, distratte in risposta e poco lucide in attacco (subito tre errori), ma hanno la forza di rialzarsi subito grazie al muro e alle trame tessute da De Gennaro, brava anche psicologicamente a coinvolgere le compagne che hanno appena sbagliato (vero, Sylla?). Andiamo sotto (9-14), ma risaliamo punto su punto con la calma dei forti a i cambi di Velasco - brava Giovannini, subito incisiva, Antropova che fa rifiatare Egonu, un lusso per pochissimi -, iniziando ad instillare dei dubbi anche nella testa del mostro Boskovic.
La rimonta viene completata a quota 22, ma da lì non ci voltiamo più indietro, chiudendo il primo parziale 26-24 al secondo set point, complici un'invasione a muro delle serbe e un errore proprio di Boskovic. Allunghiamo anche dopo la prima pausa malgrado i tentativi di Giovanni Guidetti (altro coach italiano, a conferma che 'italians do it better') e gestiamo il parziale senza mai straripare, ma nemmeno rischiare. Il secondo set finisce 25-20 e il terzo è un crescendo azzurro fino all'apoteosi, malgrado due match point sprecati sul servizio di Boskovic. La prima volta olimpica in semifinale non si scorda mai. Ma è inutile nasconderci, con queste prestazioni puntiamo dritti al doppio oro.
Fonte: gazzetta.it