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Trento: "Champions, inseguiamo un sogno. Ma quante critiche per i ragazzi..."

Nicola Baldo
Trento: "Champions, inseguiamo un sogno. Ma quante critiche per i ragazzi..."N/A
L'Itas domenica in Turchia ha l'occasione di conquistare un trofeo quest'anno. Affronterà i polacchi dello Jastrzebski. Il tecnico Soli: "Gli infortuni di Sbertoli e Lavia avrebbero ammazzato un supereroe"

L'ultima chiamata per questa stagione. Quella più affascinante ma, al tempo stesso, difficile: la gara secca che assegnerà la Champions League. Per una Trentino Itas che dovrà scucirsi a breve lo scudetto dal petto l'appuntamento di domenica ad Antalya (alle 16), in Turchia, rappresenta una ghiotta occasione. La settima finalissima di sempre della società trentina nella coppa europea più prestigiosa, con l'occasione di vincerla per la quarta volta, contro i polacchi dello Jastrzebski rappresenta un appuntamento che potrebbe cambiare completamente il classico bilancio da “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto” di fine stagione. “Stiamo facendo di tutto per arrivare fisicamente e mentalmente nelle migliori condizioni a questa finalissima – commenta Fabio Soli, tecnico della Trentino Itas -. Conto di arrivarci perché stiamo facendo davvero di tutto con i ragazzi e lo staff, ma di essere al completo ci crederò solo quando darò la formazione all'arbitro. Chiaro che la speranza sia di recuperare un giocatore importante come Lavia (lesione di basso grado al retto addominale da metà aprile, ndr), ma dobbiamo aspettarci di non averlo. Stiamo facendo di tutto per permettergli di darci una mano e vedremo come. Dal punto di vista mentale il fatto di esserci tutti e di fare almeno una settimana di allenamenti tutti insieme come non capitava dal 29 febbraio scorso, quando si infortunò Sbertoli, è molto importante. Andremo in Turchia per inseguire un sogno che, fra l'altro, alcuni ragazzi qui sono arrivati a un passo dal realizzare per poi rimanere delusi (le finali perse del 2021 e 2022, ndr)”. 

Il bicchiere mezzo pieno della stagione dell'Itas vede una regular season vinta molto bene e questa finalissima conquistata da una parte. E, dall'altra, le eliminazioni in semifinale in Supercoppa Italiana, Coppa Italia e Superlega. “Non è ancora finita questa stagione – prosegue Soli -, quindi i bilanci li faremo solamente alla fine. Ed il bilancio non dipenderà tanto dal risultato della Champions, ma il bilancio potrebbe cambiare anche solo nel modo in cui noi riusciremo ad affrontare questa partita. Sono convinto che a questi ragazzi sia stato dato troppo poco merito per quanto hanno fatto quest'anno e questo non è giusto nei loro confronti. Veniamo da alcuni giudizi negativi che ci hanno appesantito la testa, i ragazzi hanno fatto qualcosa di eccezionale quest'anno ed a prescindere dal risultato della finale mi piacerebbe soprattutto vedere una squadra che se la gioca fino alla fine. Potrebbe essere la ciliegina finale”.  Il mignolo rotto della mano sinistra di Sbertoli, il palleggiatore. Poi, in piene semifinali playoff, il problema fisico che ha costretto Daniele Lavia a guardare dalla tribuna la finalina per il terzo posto che ha decretato la qualificazione di Trento alla prossima Coppa Cev da quarta classificata. Dopo aver dominato la stagione regolare ed, appunto, essere arrivata in finale di Champions League. “Alla squadra, anche quando c'è stato l'infortunio di Riccardo ho sempre chiesto di spingere ed andare oltre, anche ai nostri limiti. Dall'altra parte una cosa che non dobbiamo mai dimenticare è che questi ragazzi hanno fatto un miracolo a passare in tre gare i quarti di finale contro Modena in campionato, un altro poi eliminando Civitanova in semifinale di Champions ed arrivando ad un millimetro dal farne un altro contro Monza. Questa cosa qui è passata troppo poco, sia internamente al gruppo sia esternamente: non vedo il motivo per il quale questa squadra si debba legare al rammarico di non aver passato la semifinale scudetto più di quanto non debba legarsi alla gioia di avere fatto due miracoli e mezzo”. 

Chiaro che l'amarezza sia tanta per non essere arrivati a nessuna finale in patria, ma adesso liberare e sgombrare la mente dai fantasmi del ko contro Monza diventa il primo passo fondamentale per affrontare domenica i polacchi nell'ultimo atto della Coppa europea più prestigiosa. E proprio l'approccio e l'aspetto mentale, sia che Lavia riesca a recuperare o che sia utilizzabile solo per qualche giro in seconda linea, “rischia” di diventare uno dei temi più importanti di questa finalissima. “Guardandoci indietro – prosegue Soli – il rischio è quello di vedere solamente i problemi avuti e le cose negative fatte, invece non dobbiamo dimenticare quanto abbiamo costruito. Siamo bombardati da media e social e quando ti senti dire che “sei bello, sei forte, riuscite ad andare avanti anche senza Sbertoli” allora ci credi. Ma se ci credi e resti legato a quanto di bello fatto è un conto, ma se ci credi perché ti credi immortale ed invincibile nel momento in cui cadi e non hai con te la gioia di quello che hai conquistato, allora ti senti un po' fallito e secondo me questi ragazzi qui non se lo meritano. Assolutamente. Ed è il motivo per il quale forse io stesso potevo essere più bravo nello spingerli a godersi quanto ottenuto. Rientra Sbertoli dopo 50 e passa giorni e si ferma Lavia... questa cosa avrebbe ammazzato un supereroe, invece questi ragazzi stanno lavorando davvero al massimo in vista della finalissima”.  In Turchia, dall'altra parte della rete, la Trentino Itas si troverà un gran brutto cliente. Di quelli da affrontare davvero al massimo e non solamente perché di recente si sono laureati campioni di Polonia. “Lo Jastrzebski Wegiel è una squadra davvero molto fisica – conclude Soli - con un palleggiatore con grande esperienza (il francese Benjamin Toniutti, ex Ravenna), hanno caratteristiche di alto livello in quasi tutte le fasi del gioco. È una squadra che ha una bella serie di battitori ed hanno fisicità, possono giocare una fase break importante e per noi sarà fondamentale avere un livello importante di battuta. Perché hanno un palleggiatore che negli ultimi anni la finalissima di Champions League l'ha giocata diverse volte e dovremo fare una bella ragionata su come lavorare per arginare il loro cambio palla”. 

Fonte: Gazzetta.it