Campione olimpico su pista a Rio 2016, alfiere dell’Italia durante la Cerimonia d’apertura di Tokyo 2020, Elia Viviani è stato il primo ciclista italiano portabandiera nella storia dei Giochi, a compimento di una lunga tradizione di medaglie d’oro sia su strada (Attilio Pavesi, Ercole Baldini, Mario Zanin, Pierfranco Vianelli, Fabio Casartelli, Paolo Bettini) che in pista con 23 titoli, oltre a Paola Pezzo campionessa olimpica di Mountain Bike ad Atlanta 1996 e Sydney 2000.
CHI È ELIA VIVIANI
Elia Viviani è nato a Isola della Scala, in provincia di Verona, il 7 febbraio 1989. Corridore velocista e pistard della Nazionale italiana, in carriera ha vinto 81 gare su strada, professionista dal 2010. Campione olimpico in carica nell’omnium su pista, a Tokyo 2020, oltre a difendere il titolo nella sua disciplina, gareggerà nella madison in coppia con Simone Consonni - la specialità storica delle Sei giorni e finalmente reinserita nel programma olimpico - e farà parte con Filippo Ganna del quartetto a inseguimento. Leader ispiratore di una giovanissima Nazionale pista, prima di partire per Tokyo con la bandiera in valigia, ha fissato l’obbiettivo di squadra a 6 medaglie.
CARRIERA
La carriera di Elia Viviani corre parallela in strada e su pista.
In strada, da professionista, ha vestito le maglie prestigiose di Liquigas Cannondale, Team Sky, e Deceuninck QuickStep, oggi velocista di punta della francese Cofidis. Vincitore di 5 tappe al Giro d’Italia, di cui è stato maglia ciclamino, e 3 alla Vuelta di Spagna nel 2018, una tappa al Tour de France a Nancy 2019, Campione europeo in linea ad Alkmaar nello stesso anno.
Nel velodromo olimpico di Rio de Janeiro, Elia Viviani ha raggiunto l’apice della sua carriera vincendo l’omnium ai Giochi del 2016, la disciplina più completa del ciclismo su pista col suo format a inseguimento, contro il tempo e di gruppo per un mix di tecnica, sprint e resistenza. L’omnium è una gara in continua evoluzione e a Tokyo, per la prima volta, si farà tutto in un giorno (4 prove invece di 6): spettacolare, più tattico e meno specialistico. Su pista, Viviani ha vinto anche 7 ori europei e 3 medaglie mondiali.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Sprinter puro, Elia Viviani è tra i più forti velocisti della sua generazione, degno rivale in volata di Mark Cavendish e soprattutto Peter Sagan. Caratteristiche che gli hanno permesso di perfezionarsi anche su pista negli sprint delle gare di gruppo, specialista delle corse a punti e a eliminazione.
SCONFITTE E RICONQUISTE
Il 2018, suo anno di grazia in strada con 18 successi - tra cui 4 al Giro d’Italia e 3 alla Vuelta di Spagna, Campione italiano a Darfo Boario Terme - s’era aperto in lacrime sul traguardo della Classica Gand-Wevelgem, sconfitto al fotofinish da Peter Sagan. In una carriera decennale costellata di successi, Elia Viviani ha vissuto un momento molto delicato all’inizio di quest’anno, quando, per un'aritmia cardiaca in allenamento di venti secondi da 220 battiti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico di ablazione all'atrio destro del cuore. Veniva dall’unica stagione - molto particolare a causa della pandemia – in cui non ha vinto neanche una corsa: s’è ripreso tutto pochi mesi dopo, scelto dal CONI per rappresentare l’Italia da portabandiera, insieme a Jessica Rossi, alla Cerimonia d’apertura di Tokyo 2020.
VITA PRIVATA
Elia Viviani è fidanzato da 9 anni con Elena Cecchini (udinese classe 1992) compagna di vita, di strada e su pista, vincitrice di 5 Campionati italiani e della Cronosquadre ai Mondiali di Innsbruck 2018. Stando a certi rumors, elena ed Elia potrebbero convolare a nozze dopo i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Evviva.