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Calcio

Ricordate Castillejo e Jesé? Ora fanno i fenomeni in Malesia

Oscar Maresca3 min di lettura
Ricordate Castillejo e Jesé? Ora fanno i fenomeni in MalesiaN/A
Giocano nello Johor, la squadra del principe locale. In patria dominano, però sono già fuori dalla Coppa Campioni asiatica

In Malesia c’è una squadra che ha appena conquistato l’undicesimo titolo consecutivo in campionato con quattro giornate d’anticipo. È lo Johor e i suoi numeri sono folli: 19 vittorie, un solo pareggio e nessuna sconfitta. Addirittura 70 gol segnati e soltanto 7 subiti. In Super League non ha rivali, l’ultimo ko è arrivato nel 2021. L’obiettivo del club è sempre stato conquistare la Champions asiatica, in realtà non si sono mai neppure avvicinati. Sempre fuori agli ottavi, come in questa stagione, eliminati dai thailandesi del Buriram. In panchina c’è l’argentino Hector Bidoglio, scelto personalmente da Tunku Ismail: principe dello Stato di Johor e proprietario della società. Il figlio del sultano a febbraio ha piazzato un colpo a effetto sul mercato: in Asia è arrivato l’ex Milan e Sassuolo Samu Castillejo. Dallo scorso ottobre invece un’altra vecchia conoscenza della Serie A ha accettato l’offerta del ricco Johor: Jesé Rodriguez.  Gattuso lo aveva voluto al Valencia nel 2022. Castillejo però arrivava da una stagione complicata con il Milan di Pioli: appena cinque partite in campionato. Al Mestalla poteva rilanciarsi, non è stato così. Sei mesi dopo l’allenatore italiano ha rescisso il contratto con il club e al suo posto è arrivato Ruben Barraja. Dopo una discussione con il nuovo vice, Carlos Marchena, la dirigenza ha scelto di mandare il giocatore in prestito. Ancora una volta in Italia, destinazione Sassuolo. Risultato? 17 presenze, zero gol e retrocessione dei neroverdi in B. A una situazione già complicata si è aggiunto il ritorno burrascoso del calciatore in Spagna la scorsa estate. Il club non voleva più trattenerlo, così è iniziato lo scontro e con un tweet è arrivato il licenziamento. L’ex rossonero si è opposto in sede giudiziaria, adesso si andrà a processo.

Nel frattempo, da svincolato, Castillejo è ripartito dalla Malesia. Finora è sceso in campo due volte. A 30 anni è volato dall’altra parte del mondo pur di giocare. Provando in tutti i modi a salvare una carriera in lento declino.  Castillejo è il tredicesimo spagnolo nella rosa dello Johor. Dal capitano Jordi Amat, difensore classe ’92 con un passato al Rayo Vallecano e all’Espanyol, a Jesé Rodriguez: meteora alla Sampdoria e promessa mai mantenuta di Real Madrid e Psg. Nel Castilla giocava con Morata e Joselu, in un derby nelle giovanili contro l’Atletico contestò una decisione arbitrale tirando una testata sul naso al direttore di gara. Non fu cacciato perché tutti credevano fosse un talento. Mourinho lo ha fatto esordire, Ancelotti gli dava spazio: era l’unico che riusciva a mandare in panchina Bale in un tridente spaziale con Benzema e CR7. Nel marzo 2014 Kolasinac con un’entrataccia gli ha distrutto il ginocchio destro. E la sua carriera è cambiata per sempre. “In quattro anni posso vincere il Pallone d’Oro”, disse in un’intervista di pochi mesi prima. Glielo rinfacceranno per sempre. Nel 2016 ha cercato fortuna al Psg, senza mai trovarla. Si dedicava più alle uscite con gli amici e alla musica che al campo. Con il nome d’arte Jey M ha pubblicato decine di brani reggaeton. Dopo Las Palmas, Ankaragucu, Sampdoria e i brasiliani del Coritiba il suo giro del mondo l’ha portato in Malesia. Chissà se stavolta riuscirà a fare la differenza.

Fonte: Gazzetta.it

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